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Raduno di Harry Potter a Torino

Raduno di Harry Potter a Torino

 
 

di MARCELLA MIRIELLO
TORINO – Sarà che non è proprio come il castello di Hogwarts ma al Borgo Medievale di Torino gli apprendisti maghi non cavalcheranno scope volanti. Unica variazione rispetto alla più blasonata scuola di magia inglese. Per il resto invece i due castelli, almeno per un giorno, il 10 luglio, si assomiglieranno molto: stesso smistamento degli alunni nelle quattro Case di Serpe Verde, Grifon d’Oro, Tasso rosso e Corvo nero, stesse lezioni di divinazione, pozioni e storia della magia, e soprattutto stesso torneo di Quidditch.

E non poteva che essere Torino, città magica per eccellenza, ad organizzare “l’Harry Potter’s Day” e ad ospitare, per un giorno intero, i fans del maghetto occhialuto. Un esercito di giovani e meno giovani che delle peripezie potteriane che hanno fatto la fortuna letteraria dell’autrice J. K. Rowling, sanno proprio tutto. “Ci sono bambini che hanno imparato a memoria interi capitoli dei romanzi della saga” ammette l’ideatore dell’evento Giorgio Porcellana, un professore di Biella che insieme ad altri colleghi e con l’apporto del Comune e del Borgo medievale del Valentino ha potuto organizzare il raduno.

Complice il tam tam di Internet, la voce si è sparsa, la gente ha iniziato ad aprire forum sull’argomento e sono arrivate le prime adesioni on line. Così, sulla piazza virtuale della “Gazzetta per maghi e streghe”, (www.maghiestreghe.it) una rivista mensile che da qualche mese campeggia in edicola, i cultori di Harry Potter non hanno perso tempo per darsi appuntamento sotto la Mole. “La mia scopa si è rotta – scrive Luca, 14 anni – Così sono costretto a prendere il treno e a mescolarmi ai Babbani (così nella saga di Potter vengono definiti i non maghi, ndr)”. “Mio padre mi ha fabbricato la bacchetta magica a mano – avverte un altro – Ha usato un bastone tiratenda di legno”. “Io invece mi sto facendo fare il vestito di Howgarts da mia nonna” scrive Chiara, che arriverà da Milano con la mamma.


Già, perché per partecipare al raduno potteriano il look ricercato è d’obbligo. Bisogna indossare la divisa di Hogwarts ovvero camicia bianca, cravatta della Casa, e l’immancabile mantello nero con stemma (questo si può scaricare da Internet). Se poi uno vuole proprio strafare allora può procurasi anche la bacchetta magica. Con un avvertimento: da usare solo con l’intervento della fantasia. “Nel corso della giornata – spiega Porcellana – oltre alle lezioni e al torneo di Quidditch, (rispetto al film i pali saranno di 2 metri e non di 15, per ovvie ragioni) si svolgerà anche un concorso per eleggere il sosia di Harry Potter e di tutti coloro che pensano d’avere i tratti e l’aria austera di Silente, la mole e l’aria bonaria di Hagrid, l’aspetto un po’ stralunato di Paciok. Insomma, a chiunque abbia somiglianza con uno dei personaggi della serie cinematografica.” I sosia sfileranno davanti ad una giuria competente che premierà i vincitori con gadget a volontà dell’apprendista mago.

“Prevediamo parecchia gente – spiega ancora Porcellana – perché i romanzi della Rowling non appassionano soltanto i piccoli. Inoltre del raduno ne ha parlato anche la stessa scrittrice che ipotizza la sua presenza per il prossimo incontro che si dovrebbe svolgere a Milano. Per ora però sono solo voci che girano in Rete. Ma in futuro chissà”.

(9 luglio 2004) http://credit-n.ru/vklady.html http://credit-n.ru/offers-zaim/glavfinance-online-zaymi.html

Harry Potter batte tutti i record di vendite

Harry Potter batte tutti i record di vendite

LONDRA – Si avvia verso il Guinness dei primati il romanzo Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Dopo il suo straordinario debutto alla mezzanotte e un minuto di venerdì scorso, il quinto libro della saga creata da J.K. Rowling, almeno in Gran Bretagna, continua a sorprendere: le catene di supermercati già registrano il tutto esaurito e si preparano a ricevere altri rifornimenti dalla casa editrice Bloomsbury. Le librerie online hanno i server intasati dagli ordini, le poste del Regno Unito hanno dovuto rafforzare il servizio. Ci si attendeva il record, ma forse siamo al di là di ogni previsione. E mentre le prime recesnioni non erano incoraggianti, il libro ha superato tre degli esami più difficili: la Bbc, il New York Times e soprattutto il Washinton Post ne danno un giudizio positivo. NUMERI DA MAGIA. Il gruppo di supermercati Sainsbury’s ha venduto in soli due giorni il doppio del numero di libri previsto, mentre la catena rivale Tesco ha venduto 317.400 copie nell’arco di 24 ore, pari ad una media di 220 libri al minuto. Per avere un’idea del successo del nuovo romanzo, basti pensare che durante la prima settimana di vendite, circa tre anni fa i supermercati Tesco commercializzarono solo 42.000 copie del quarto libro della serie, Harry Potter e il calice di fuoco. Nella catena di librerie WH Smith, la più importante del Paese, vengono vendute otto copie al secondo; in un’altra catena di supermarket, Asda, ne sono andate via 120mila. Il più importante sito di vendite on line, Amazon ha raggiunto, tra prenotazioni e vendite, più di 1 milione e 700 mila copie. Il servizio postale britannico, provato dalle dimensioni del volume – quasi 800 pagine – ha messo a disposizione 200 furgoni in più per la consegna dei libri venduti per posta. Anche negli Usa è record: nelle librerie della catena Barnes and Nobles sono state vendute un milione di copie nelle prime 48 ore. Nel primo giorno della messa in commercio il ritmo delle vendite è stato di 80 copie al secondo, ha detto l’amministratore delegato Steve Riggio. LA BBC. Scrive il critico della Bbc, Darreen Waters, sul sito della tv britannica: “Nessun vero fan di Harry Potter resterà deluso dall’Ordine della fenice”. “Grazie al cielo – si legge ancora nella recensione – J.K. Rowling non ha mutato alcuno degli ingredienti segreti che hanno reso i suoi libri un fenomeno mondiale. I bambini di tutto il mondo sprofonderanno nella lettura del quinto capitolo della saga come in una comoda poltrona e i pendolari di tutto il pianeta si terranno aggrappati alle loro copie”. Waters sottolinea come sia necessario aver letto gli altri capitoli per entrare a fondo nei complicati meccanismi della storia, ma che “una volta preso il ritmo” si va avanti con facilità. “La Rowling – continua – ha aggiunto ai personaggi una scala emotiva che si lega meglio agli eventi del libro. C’è grande tensione tra i tre amici (Harry, Hermione e Ron) man mano che crescono e acquisiscono senso di responsabilità. L’autrice riesce in modo ammirevole a tenere alta l’attenzione del lettore senza sforzo e a seminare gli eventi che caratterizzeranno il prossimo libro. Anche se le manca la poetica di Phillip Pullman e l’immaginazione di Tolkien, resta l’autrice di una delle migliori serie per ragazzi degli ultimi vent’anni”. IL NYT. Secondo il quotidiano americano, il libro è più noir e psicologico dei quattro volumi precedenti, con il maghetto spesso di cattivo umore. Una storia meno divertente e umoristica dei quattro primi episodi, ma pur sempre di altissimo livello. Scrive il critico Michiko Kakutani: “Anche se ci vuole un po’ di tempo prima di riuscire a penetrare in questa lunghissima storia, il talento dell’autrice e la sua immaginazione prendono rapidamente il controllo della situazione, mescolando il quotidiano con la magia, lo psicologico con l’allegorico, con grande autorità e disinvoltura”. IL WASHINGTON POST. Anche il giornale della capitale dedica ampio spazio a Harry Potter, studiandone soprattutto gli effetti sul pubblico nordamericano. “Harry Potter ha cambiato il mondo”, scrive il Wp, non esitando a fare parallelismi con la Bibbia, l’Iliade o l’Odissea, mettendo l’autrice, J.K.Rowling, sullo stesso piano di Newton e Charles Darwin, almeno dal punto di vista dell’influenza sulla società. Il principale quotidiano della capitale Usa rileva che il maghetto piace anche al Vaticano, perché il libro “aiuta i bambini a capire la differenza tra il bene e il male”, come spiegò mesi or sono padre Peter Fleetwood. Tre, in sintesi, le conseguenze negli Stati Uniti: Harry Potter ha trasformato in lettori i giovanissimi, nel paese della televisione sempre accesa; ha trasformato gli americani in critici letterari e cinematografici; ha fatto in modo che la gente ricominciasse a parlare di religione. (23 giugno 2003) http://credit-n.ru/offers-zaim/creditplus-online-zaimi.html http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html

Anagramma nel film La Camera dei Segreti

L’anagramma nel film la Camera dei Segreti

Stafano Bartezzaghi
Adesso che, plausibilmente, Harry Potter l’avete almeno visto tutti (il film) ma io spero che lo abbiate anche letto (il libro) avete visto che nell’episodio della Camera dei Segreti c’è un anagramma. Un personaggio del passato che apparentemente è a favore di Harry Potter, Tom Orvolson Riddle all’improvviso rivela il segreto del suo nome: “Son io Lord Voldemort“. Voldemort è il nome che nessuno tranne chi non lo teme, come il fantastico Harry può pronunciare. E’ il nome del mago che vuole dominare il mondo. Da notare che nell’originale il nome è meno inverosimile: Tom Marvolo Riddle (anagramma I am Lord Vordemort), e che Riddle significa “indovinello”.

Come si realizza un anagramma in un film? Nel passato ci sono state varie animazioni di lettere che componevano diversi nomi, secondo lo schema dell’anagramma. A Blob si è visto il nome “Democrazia Cristiana” tramutarsi nella definizione anagrammatica: “azienda camorristica“: un ingegnoso sistema di animazione mostrava le due frasi e chiariva che erano composte dalle stesse lettere. In un altro Blob la consueta testata “Blob ieri” veniva tramutata nell’anagramma “Oribbile” (“orribile” in un finto romanesco) e che si trattasse di un anagramma era chiarito dal fatto che ogni lettera di Oribbile conservava il colore nero o rosso che ha normalmente nella testata di Blob.

Lettere che si muovono, dunque: ancora prima la terribile (teribbile?) pubblicità del ragazzino che non sapeva dire “Simmenthal” e diceva “Tinsemal” vedeva i due marchi animarsi e tramutarsi l’uno nell’altro.

Forse un giorno questi esempi saranno considerati i progenitori di un enigmistica video, un enigmistica di cui il capostipite è senza dubbio Marcel Duchamp. Nel 1925 Marcel Duchamp aveva incominciato a progettare un film, assieme a Man Ray. Anémic Cinéma (uscito nel 1926) già nel titolo è un anagramma. Mostra alcuni meccanismi spiraliformi che ruotano: vi sono scritte frasi che si trasformano nel loro anagramma (o, per chi conosce certi giochi francesi, nella loro contropèterie.

Nel film Harry Potter e la Camera dei Segreti, Riddle getta la maschera tracciando con la bacchetta magica le lettere del suo nome nell’aria: le lettere di fuoco, con un colpo di bacchetta, rivelano l’anagramma nascosto. Eh, sospirano gli enigmisti in sala: fosse tanto facile! Ma si sa che loro (noi) sono (siamo) solo dei babbani (gli umani, i non maghi). Se un babbano sapesse tracciare il nome di babbano con una bacchetta magica, e sapesse comandare alle lettere di anagrammarsi, diventerebbe un nababbo: ma allora non sarebbe un babbano.

(14 febbraio 2003) http://credit-n.ru/offers-zaim/fastmoney-srochnyi-zaim-na-kartu.html http://credit-n.ru/offers-zaim/webbankir-online-zaim-na-kartu.html

J.K. Rowling è la più ricca d'Inghilterra

J.K. Rowling è la più ricca d’Inghilterra

LONDRA – Le magie del piccolo Harry Potter funzionano. Almeno per l’autrice della saga sull’apprendista mago, J.K. Rowling, che è risultata la donna più ricca d’Inghilterra. Sei volte più ricca della regina Elisabetta II. La creatrice del fortunato maghetto è infatti in cima alla lista del Mail on Sunday che ogni anno pubblica la classifica dei più ricchi del reame.

Joanne Kathleen Rowling, 37 anni, quest’anno ha guadagnato 48 milioni di sterline (77 milioni di euro) dalle vendite dei libri sul giovane Harry Potter e dai diritti cinematografici dei due film finora realizzati dalla saga (e dal merchandising realizzato intorno ai campioni d’incasso al botteghino). Secondo il settimanale la scrittrice ha venduto 58 milioni di copie dei primi quattro volumi solo nel 2002 (pari a circa 40 milioni di sterline), e naturalmente è già all’opera per una nuova avventura del piccolo mago.
Al secondo posto nella classifica delle donne più ricche c’è la cantante e attrice Madonna, americana ma residente a Londra dopo aver sposato il regista Guy Ritchie. I suoi guadagni sono stimati intorno ai 27 milioni di sterline (42 milioni di euro). Circa la metà della cifra, rileva il Mail on Sunday, proviene da un contratto stipulato tra la popstar e il gigante dell’informatica Microsoft, che ha utilizzato una delle sue canzoni, Ray of light, per promuovere il sistema Windows Xp.

Al terzo posto della classifica l’imprenditrice Robin Saunders, seguita dalla presentatrice televisiva Anne Robinson. Al quinto c’è invece l’attrice di origine gallese Catherine Zeta-Jones con 10 milioni e mezzo di euro. La lista prosegue poi, con la romanziera Jackie Collins e, al nono posto, Kylie Minogue che ha guadagnato otto milioni di euro, due posizioni più in alto della regina Elisabetta d’Inghilterra, i cui introiti “privati” per il 2002 sono stimati intorno ai 7,68 milioni di sterline, derivanti dall’affitto del ducato di Lancaster.

(29 dicembre 2002)

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La Camera dei Segreti Esce in Italia il secondo film di Harry Potter

La Camera dei Segreti Esce in Italia il secondo film di Harry Potter 
di ROBERTO NEPOTI 
 
La seconda puntata delle avventure di Harry Potter va subito al sodo. Rientrato precipitosamente a Hogwarts dopo una vacanza presso gli odiosi zii, il giovane apprendista stregone deve difendere l’amata scuola dalle forze oscure che l’assediano; e che minacciano lui in prima persona, come cerca di fargli capire con ogni mezzo l’elfo domestico Dobby. È in corso una cospirazione per epurare gli studenti mezzosangue, figli di maghi e “babbani”.

Mentre nell’istituto dilagano le pietrificazioni, Harry si batte all’ultimo incantesimo contro una (quasi) reincarnazione del suo eterno nemico Voldemort, sopravvissuta nelle pagine di un diario e celata in una mitica stanza segreta del maniero. Lo aiutano gli amici Ron e Hermione, mentre il vanesio Gilderoy Allock, docente di Difesa contro le Arti Oscure, si candida al premio per il più inetto dei protettori. Gilderoy (Kenneth Branagh) forma un terzetto di “new entry” con Ginny, sorellina di Ron, e col fantasma di Mirtilla Malcontenta, antica studentessa morta in circostanze misteriose.

Diretto da Chris Columbus, l’adattamento del secondo volume di J.K.Rowling provoca meno stupore di fronte alle meraviglie scenografiche (Hogwarts) e agli effetti speciali (la partita di quidditch), che lo spettatore conosce già; in compenso è più dark dell’episodio precedente, e anche più divertente. L’aspetto tenebroso asseconda bene il carattere “pedagogicamente corretto” del ciclo: crescendo, i ragazzi si addentrano nella propria metà oscura, con cui debbono fare i conti.

La parte divertente riguarda i personaggi non-umani, come Dobby, che per salvare la vita a Potter rischia più volte di ammazzarlo, o l’imbranatissimo gufo-messaggero. Il piacere dello spettatore è il risultato di un giusto dosaggio fra la tradizione favolistica antica – che materializza creature della mitologia classica come la fenice e il basilisco, oppure evoca il ciclo della Tavola Rotonda – e riferimenti più attuali (il personaggio del mago ciarlatano autore di best-seller, la Ford Anglia volante); senza trascurare una sequenza di ragni giganti presa a prestito dall’immaginario fantascientifico.

Se al film si può rimproverare un difetto è la lunghezza eccessiva, male ormai epidemico dei blockbuster ad alto costo: dopo due ore Harry Potter e la camera dei segreti è finito, eppure va avanti ancora per una quarantina di minuti. Piccoli maghi crescono: e piuttosto bene. Con l’eccezione del rosso Rupert Grint, a bocca spalancata dal primo all’ultimo fotogramma, i protagonisti minorenni subiscono un’adeguata evoluzione: l’Harry Potter di Daniel Radcliffe è più adulto e determinato; Hermione (Emma Watson) sta diventando una graziosissima preadolescente. Confermato il cast dei veterani tra cui, nella parte del venerando Albus Silente, si vede (come recita il vecchio aforisma, “il cinema è l’arte di far camminare i morti”) Richard Harris, scomparso appena pochi giorni fa.

HARRY POTTER E LA CAMERA DEI SEGRETI
Regia di CHRIS COLUMBUS
con DANIEL RADCLIFF, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, KENNETH BRANAGH

(6 dicembre 2002)
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