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Londra – Sul web la “scriba senzatetto”

Londra – Sul web la “scriba senzatetto” 

(tratto dalla Gazzettadelmeggiorno.it)  http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
 
Un blog è l’unico contatto “pubblico” di una donna inglese rimasta senza lavoro, senza “famiglia” e senza abitazione e che vive in automobile, riuscendo a tirare avanti da sola con mezzi di fortuna
 
 LONDRA – È una storia emblematica dei nostri tempi: circondati da milioni di persone in una metropoli superaffollata, ci si può sentire comunque avvolti nella solitudine e nell’indifferenza, ma, una volta di fronte allo schermo del computer, si riesce a condividere le proprie emozioni con sconosciuti a migliaia di chilometri di distanza.
Una donna senzatetto che dalla scorsa estate vive in un’automobile a Londra, ha rotto il muro di silenzio che la separava dal resto del mondo con un diario online che l’ha resa celebre persino negli Usa, dove alcuni stanno addirittura pensando di realizzare un documentario sulla sua storia.
Da ormai otto mesi la donna, che si fa conoscere con il soprannome “lo scriba errante” (in inglese “the wandering scribe”), ha mantenuto uno stato di totale invisibilità al mondo esterno: si fa la doccia e stira i propri vestiti in luoghi pubblici come gli ospedali e tutti i suoi beni sono ammassati sui sedili posteriori della sua auto.
Ma anche se non parla mai con nessuno, da una biblioteca pubblica con accesso a internet la donna ha trovato il suo modo di comunicare con il mondo, trasformandosi nello scriba errante in un blog nel quale racconta tutte le sue esperienze e i suoi sentimenti.
L’autrice del blog spiega di «vergognarsi» di questa sua «vita bizzarra» e di volere perciò mantenere l’anonimato. Le ragioni che l’hanno spinta a vivere nella sua automobile sono molteplici, una serie di problemi economici ed emozionali che via via sono scaturiti in una crisi. Rimasta senza lavoro, la donna faticava a pagare l’affitto, ma è stato in seguito alla fine di una relazione che la situazione è precipitata. «Tutti possono venire colpiti da problemi psicologici. Siete fortunati se avete una famiglia e amici che vi aiutano, ma io avevo un problema e nessuno a cui rivolgermi», racconta la donna nel suo diario in rete.
È stato allora che la donna ha deciso di salire in macchina e iniziare a guidare, senza una meta precisa e utilizzando i soldi del sussidio statale per pagare la benzina e un poco da mangiare. «È stato spaventoso, l’unico modo per sopravvivere era non pensarci, distaccarmi completamente perché se ci pensavo, non ci riuscivo», racconta.
Rifiutando di considerarsi una senzatetto, la donna ha sempre evitato il contatto con altre persone nella sua condizione ed ha deliberatamente deciso di nascondere al mondo la maniera in cui vive. Da allora la sua vita è diventata una lotta quotidiana per riuscire a lavarsi e a stare al caldo.
«Il mio corpo è deformato da tutto questo freddo e da questa paura. Mi sono svegliata con le articolazioni indurite e doloranti ed ogni muscolo, in ogni parte di me, è come di pietra. Oggi tutto quello che voglio fare è stare sdraiata su una superficie dura, piatta e tiepida», racconta ad un tratto la donna, che ora riceve migliaia di email da persone in tutto il mondo, tra le quali alcune nella sua stessa condizione.
Per lei il blog rappresenta un modo «per mantenere la salute mentale e per ricominciare a comunicare con il prossimo». La donna è infatti determinata a ricominciare a vivere una vita normale e trovare un lavoro. «Se tutto va bene presto uscirò da questa situazione ed avrò una stanza mia, dove potrò chiudere la porta e lasciare fuori il resto del mondo», spiega.
Secondo Crisis, un’associazione britannica che si occupa dei senzatetto, il caso della donna non è unico e molte persone, fino a 380.000 secondo l’organizzazione, potrebbero vivere in Gran Bretagna in questo modo senza che nessuno se ne accorga.
«Un fattore comune è la dissoluzione del nucleo familiare, una mancanza di reti sociali dove nessuno è in grado di aiutare gli altri. Un grosso problema per i senzatetto è l’isolamento, che può diventare distruttivo», ha detto Lucy Maggs, portavoce di Crisis.
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