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Chealsea offre 80 milioni per Shevchenko

Chealsea offre 80 milioni per Shevchenko

L’offerta è pronta. Ottanta milioni di euro. Una cifra folle. Il Chelsea ci prova di nuovo. Il litigio in diretta tv con Carlo Ancelotti è arrivato anche a Londra. E ha convinto Roman Abramovich a sferrare l’offensiva finale per Andriy Shevchenko. Sarà la nuova telenovela dell’estate? Difficile stabilirlo, certo il club inglese fa maledettamente sul serio. E questa volta il Milan potrebbe intavolare una vera e propria trattativa. Silvio Berlusconi permettendo, visto che l’azionista di maggioranza rossonero avrà comunque l’ultima parola su un eventuale addio dell’attaccante ucraino, 29 anni, al Milan dall’estate 1999. L’incontro non è ancora stato fissato, ma non è escluso che un primo contatto possa avvenire negli Stati Uniti, dove Milan e Chelsea si affronteranno per due volte nel giro di una settimana (il 24 luglio a Boston, il 31 a New York). I dirigenti inglesi stanno studiando la complessa operazione (per il giocatore è pronto un quadriennale da 7 milioni di euro netti a stagione: è un ingaggio record), consapevoli delle numerose difficoltà con cui si scontreranno. Non ultima la volontà di Shevchenko che, nonostante alcuni problemi avuti negli ultimi mesi con parte dello spogliatoio rossonero, non ha per ora alcuna intenzione di lasciare il club che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. Certo la situazione che sta vivendo Sheva non è più idilliaca come lo è stata fino al 13 dicembre 2004, giorno in cui è stato premiato con il Pallone d’Oro.
Un riconoscimento che ha scatenato parecchie gelosie e qualche veleno all’interno del gruppo milanista, che lo accusa di essersi montato la testa. Una tesi rafforzata dall’entourage del giocatore, da cui continua a filtrare un certo malcontento. «Lo trattano come se fosse l’ultimo dei ragazzini, la situazione sta diventando antipatica». Il clima è dunque teso. Nonostante le parole di Carlo Ancelotti, che ieri ha smentito qualsiasi contrasto con l’attaccante: «Sono state date tante interpretazioni a quello che è accaduto. Non è stato un litigio, ma una semplice discussione. Se fosse stata una lite, non l’avrei certo fatta all’aperto. Quindi sono tutte balle, ma la faccenda è personale e preferisco non renderla pubblica. Posso dire che abbiamo semplicemente chiarito alcuni punti e tutto è finito con una stretta di mano. Il motivo della discussione non era legato alla sua operazione, che è stata fatta in accordo con lo staff medico della società». E lo sfogo dell’ucraino («Se mi volete tenere bene, sennò lasciatemi andare») ripreso dalle telecamere di Sky? «Se non si conosce il contesto, non si possono trarre conclusioni. Alcune parole sono state interpretate male. E poi non esiste il rischio che se ne vada, Sheva è un giocatore fondamentale per noi».
Sarà, ma il fatto che l’acceso battibecco sia avvenuto davanti alle telecamere lascia comunque qualche dubbio, uno scivolone inusuale per una società esperta in comunicazione come il Milan. Dettagli, forse. Piccoli particolari, che potrebbero però assumere una rilevanza fondamentale: lo stretto rapporto d’amicizia che esiste tra Shevchenko e il tycoon siberiano, il desiderio della moglie americana di fare un’esperienza nella capitale inglese, l’arrivo di Alberto Gilardino presentato come il futuro del Milan. Sarà abbastanza? Il Chelsea ci spera.
Matteo Garioni
20 luglio 2005
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