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Londra si prepara all’epidemia di Aviaria

Londra si prepara all’epidemia di Aviaria

(Tratto dal quotidiamo il Tempo)
 
Gli esperti britannici: il virus H5N1 molto presto arriverà dalla Francia
di PATRIZIO NISSIRIO LONDRA — Dopo che il virus dell’aviaria è stato segnalato in Francia, la Gran Bretagna aspetta con il fiato sospeso che l’H5N1 sbarchi sulle sue coste, un’eventualità che il governo ha definito «probabile», invitando la cittadinanza a «vigilare» e segnalare alle autorità uccelli morti. Nove cigni, intanto, sono stati portati ai laboratori di Weybridge per capire se fossero morti per l’influenza aviaria, ma i test hanno avuto esiti negativi. L’anatra morta per l’aviaria in Francia – dove il governo sta prendendo ingenti misure d’emergenza – ha fatto crescere il livello d’allarme nel Regno Unito, tra polemiche sul grado di preparazione e sulla necessità o meno di mettere al chiuso tutto il pollame prima ancora che venga ufficialmente accertato che il virus è arrivato. I cigni morti sono stati segnalati da cittadini a un numero speciale attivato dal governo. I volatili sono stati trovati a Bury St Edmonds, Winchester, Preston, Shrewsbury, Thirsk e Hertfordshire, alle porte di Londra, nei cui parchi abbondano, insieme ad anatre ed altri uccelli. L’associazione dei veterinari britannici ha detto che un uccello morto non è necessariamente un’emergenza, ma che è il caso di segnalare eventuali gruppi di animali morti. Un portavoce di Downing Street ha detto che l’arrivo dell’H5N1 «non è inevitabile», ma ha aggiunto che il rischio è ora più consistente, e che gli allevatori devono organizzarsi per tempo per rinchiudere i propri animali, anche se al momento sarebbe prematuro farlo. In Gran Bretagna ci sono 20 milioni di polli ruspanti, sui circa 200 milioni allevati. Per il sindacato coltivatori, farlo ora sarebbe «un’enorme reazione eccessiva», e i consumatori possono tranquillamente continuare a mangiare pollo prodotto in Gran Bretagna. Mentre si attendevano i risultati dei test sui cigni, molti di questi animali della riserva naturale di Abbotsbury, sulle coste del Dorset, sono stati spostati 30 km all’interno, per paura di contatti con gli uccelli migratori. Il Ministero dell’ambiente e dell’agricoltura (Defra) ha disposto che tutti coloro che allevano commercialmente più di 50 volatili devono registrarsi presso il ministero entro il 28 febbraio. Finora lo hanno fatto in 11.200. Intanto, per John Oxford, docente di virologia al Barts Hospital di Londra, la probabilità di una pandemia di influenza aviaria tra gli esseri umani è «alta» e non è da escludere che avvenga «entro un arco di tempo, diciamo, di 18 mesi». Oxford, uno dei principali esperti britannici sull’argomento, afferma di non essere «il solo a pensare questo perché l’Oms ha pregato 250 governi in tutto il mondo – la maggior parte dei quali l’ha ignorata – di adottare questo approccio e prepararsi all’epidemia. Perché non vogliamo una situazione alla Katrina o alla Tsunami, ovvero tu predici qualcosa che accadrà, ma non fai nulla per prepararti».

martedì 21 febbraio 2006 http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/offers-zaim/vashi-dengi-zaim.html

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