Articoli su Londra

Alloggio a Londra Informazioni Corsi di inglese Lavoro Hotel e Ostelli in tutto il mondo Viamundis 

Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


TROVATO IN INGHILTERRA DOVE ERA FUGGITO DALLA SARDEGNA

TROVATO IN INGHILTERRA DOVE ERA FUGGITO DALLA SARDEGNA
«Non voglio l’eredità di mia madre»

http://lastampa.it

Il lavapiatti: quei milioni non mi interessano

LONDRA. Se è vero che le favole finiscono sempre bene, magari anche questa, alla fine, ci lascerà la sua buona morale, che la vita non è quel guazzabuglio di avvenimenti che sembra, che la fortuna non passa soltanto: qualche volta ti insegue.

Nella leggenda del lavapiatti miliardario, che ha ereditato una pioggia di quattrini senza saperlo, è successo pure questo, che lo cercassero i soldi e che lo cercassero tutti, nonostante gli anni che passano. Però, adesso che l’hanno trovato, non si capisce bene. Al «Mail on Sunday» che l’ha scovato a Reading nel Berkshire, in condizioni umilissime, ha detto: «Io non voglio quel denaro. Lo darò a qualcun altro.

Non amo le persone che mi hanno dato quell’eredità. Mia madre mi ha sempre dato problemi quando era viva, me li dà anche adesso che è morta. Non voglio quei soldi, resterò povero come adesso». L’avvocato diceva che «vedrete, fra poco sarà qua». Non starebbe bene, è malato, e sarebbe «molto scombussolato dall’idea».

Davvero? E’ un tipo strano, un uomo così buono. Il santo miliardario. Gli ha parlato? «No. Credo di essergli arrivato parecchio vicino. E so che quei soldi gli farebbero tanto comodo». E a chi no. Ma se le favole servono solo per essere raccontate, e se il mondo è quello che ci appare ogni tanto, questa confusione senza senso, di Angelo Giuseppe Piroddi resterà nient’altro che quella faccia pubblicata dal “Daily Express” e dal “Times”, con il suo barbone e gli occhiali a una tavolata di festa, e la sua storia incredibile, di chi ha perso la fortuna per sparire nell’anonimato. Sopra la foto c’è un titolo: “Quest’uomo vale un milione e mezzo di sterline”, che vuol dire 5 miliardi di vecchie lire.

E’ l’eredità che gli ha lasciato sua madre, morta il 24 luglio del 1998, dopo aver cercato disperatamente di riabbracciare per l’ultima volta il figlio ch’era scappato via da Barisardo, nel Nuorese, e che le aveva scritto una breve lettera: «Sto bene. Non cercarmi più». Quell’eredità lui non l’ha mai ritirata, e oggi due sue zie stanno cercando di portargliela via. Come c’è scritto sotto la foto del lavapiatti miliardario: «Se lo conoscete, dovete dirglielo. Lui non lo sa».

Che forse era vero, o forse no. Perché il mistero di questa vicenda sta tutto nell’inspiegabile scorrere dell’esistenza. E’ senza verità. Lo dimostra bene quel che è successo. Adesso che Angelo Giuseppe Piroddi rifiuta di essere miliardario, non c’è nessuno che lo conosca e anche quelli che dicono d’averlo incontrato, come la signora di Stafford che ha scritto a Richard Owen del «Times» per dire che gli aveva parlato, o come quella coppia di Porto Torres che ha raccontato di averlo ospitato 9 anni fa e che lui era diventato un barbone, avrebbero sbagliato tutti persona in realtà, anche se loro sono convinti di no. Angelo Giuseppe Piroddi, 46 anni, da Barisardo, sembrava davvero sparito nel nulla.

L’ultima lettera alla madre è del 1992: «Mi trovo a Londra. Sto bene, sono felice, faccio il lavapiatti. Certo, non è il mestiere più ambito del mondo, ma a me piace». Sua mamma cominciava già a star male, per un tumore, ma lui non lo sapeva. E non sapeva nemmeno che un anno prima era morto il padre, Livio Piroddi. Sua madre, Anselma Chiai, sarebbe mancata qualche tempo dopo, il 24 luglio del 1998, a 66 anni, uccisa dal cancro.

Quattro anni e mezzo prima, il 12 dicembre del ‘93, aveva scritto il testamento, nominando come unico erede il figlio Angelo Giuseppe e sottolineando a chiare lettere: «Non voglio nel modo più assoluto che alcuno dei miei beni vada alle mie sorelle e ai loro congiunti, né a mia madre». Le ultime volontà erano state affidate all’avvocato del foro di Lanusei, Giancarlo Piroddi, solo omonimo, nessun grado di parentela con la famiglia.

Il legale accettò. Però, quel testamento è rimasto lettera morta in tutto questo tempo. Angelo era andato via dall’Italia nel 1989, in cerca di fortuna. E adesso nessuno sapeva più niente di lui. «Voleva conoscere altri Paesi e fuggire da una realtà che gli stava stretta», hanno raccontato gli amici. E poi era rimasto scosso dalla morte del fratello, che aveva perso la vita in un brutto incidente stradale. «Non s’era più ripreso, voleva scappare da questi posti: gli lasciavano troppi ricordi tristi». Da allora, Angelo è diventato un volto della memoria, un nome del passato, un uomo senza vita.

Anche l’avvocato Piroddi non l’ha mai incontrato, gli ha mai parlato una volta. «Ho imparato a conoscerlo solo fra le carte», racconta. «Ma credo di essermene fatto un’idea abbastanza precisa. E’ una persona molto sensibile, un uomo buono, un idealista. I suoi amici mi hanno detto che era uno molto chiuso, un introverso. Sua mamma gli voleva un gran bene, come se fosse il suo amore più fragile».

Poi, un mese fa, le sorelle di Anselma Chiai hanno presentato un’istanza in base all’articolo 50 del codice civile, secondo il quale, data l’assenza del nipote, potevano vantare il proprio interesse sull’eredità per goderne i frutti. Il tribunale accettò l’istanza, ma non dette esecuzione al provvedimento. Angelo, ora lo stavano inseguendo uno stuolo di investigatori privati e di azzeccagarbugli in cerca di qualche facile percentuale.

Alla fine è riapparso, assieme alla sua leggenda o alla sua favola, dal nulla all’improvviso, per capire almeno che cosa ci ha insegnato la vita questa volta. Ed è finita come in quel libro di Simenon «Il testamento Donadieu». Senza eredità. http://credit-n.ru/zaymyi-next.html http://credit-n.ru/zaymyi-v-ukraine.html

"Liquida" la moglie con 65 millioni

«Liquida» la moglie con 65 milioni

http://ilgiornale.it
 
 
Per lei il sogno d’amore è finito, ma perlomeno inizia quello di ricchezza. Il tribunale inglese che ha deciso la causa di divorzio dei coniugi Charman, ha infatti stabilito il marito, John, debba versare alla moglie, Beverley,la somma record di 65 milioni di euro. Una cifra mostruosa che cancella perfino la storica causa di separazione di Donald e Ivanka Trump, aggiudicandosi il record di divorzio più costoso di tutti i tempi, di sicuro in Gran Bretagna, e forse anche nel mondo.
Con grande scorno del 53enne signor John Charman,  ovviamente. Quando i due si sposarono, nel 1973, formavano una coppia con normali disponibilità finanziarie. Oggi, Charman ha costruito un impero finanziario nel fiorente settore delle assicurazioni in Inghilterra. Oltretutto la gestione del patrimonio, come si fa spesso nei Paesi anglosassoni, è stata affidata a una società fiduciaria, la Dragon Trust, fondata nel 1987 alle Bermuda e valutata 100 milioni di euro. Il giudice della sezione di diritto familiare dell’Alta Corte di Londra ha deciso che Charman dovrà comunque versare una cifra congrua alla moglie,  più giovane di lui di un solo anno, e ha ritenuto insufficiente l’offerta di 9 milioni più la loro casa nel Kent.
L’imprenditore ha già fatto sapere che presenterà ricorso, ritenendo «ingiusta e irragionevole» la sentenza che, obietta l’uomo, cancella la decisione presa 20 anni fa dalla coppia di conferire il patrimonio alla fiduciaria per conservarlo e trasmetterlo agli eredi. «Le avevo offerto molto di più di quanto una persona può consumare in una vita», si è lamentato Charman, facendo notare che la moglie non meriterebbe una cifra simile. 
  http://credit-n.ru/offers-zaim/denga-zaimy-nalichnimi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/vashi-dengi-zaim.html

Londra. 300 anni di Te'

LONDRA. 300 ANNI DI TE’

http://turismo.stile.it

Sono 300 anni che la Londra dell’“afternoon tea” ruota attorno alla parola magica “Twinings”. Immancabile la sosta allo storico negozio Strand con le sue 200 miscele e la visita alla mostra che riunisce le opere della famosa artista botanica Elisabeth Twinings. Degustazioni di tè incluse.

Quest’anno Londra celebra uno degli anniversari forse più rappresentativi, che va a toccare una tradizione profondamente radicata nel costume nazionale. E’ il rito del tè, quel momento di relax conviviale inaugurato dalla regina Vittoria nel 1838 nei salotti di Buckingham Palace il giorno della sua incoronazione. Sinonimo di tè, non solo inglese, è Twinings, marchio di un’azienda che proprio nel 2006 festeggia i suoi primi 300 anni con alle spalle quasi 200 miscele distribuite in 115 paesi.

Tutto inizia nel 1706 quando Thomas Twinings (1675-1741) inizia a vendere tè alla ricca clientela londinese nei locali che ha acquistato nello Strand, dove tutt’ora si trova l’unico shop dell’azienda. Fu questo il primo negozio di tè al mondo (allora noto come “Golden Lion”) e il primo passo della creazione del fenomeno-Twinings, da 170 anni fornitore ufficiale della Casa Reale inglese.

In occasione di questo evento, sono state riunite per la prima volta in una sede unica le opere di Elizabeth Twinings (1805-1889), pronipote di Thomas e famosa artista botanica. La mostra dal titolo “Twinings in Twickenham” sarà ospitata fino al 27 agosto presso la Orleans House Gallery. Sempre per l’occasione, è stata creata una miscela del tutto originale, in edizione limitata, che mette insieme alcuni dei migliori tipi di tè: dalla valle Assam, nel Nord Est dell’India, un tè di tipo tradizionale e brillante con un ricco sapore di malto; dal Kenya una rara foglia di tè e dallo Sri Lanka un tè rinomato per l’intensità del proprio sapore.

Una tappa imperdibile per un viaggio nella storia del tè inglese è quella allo storico The Strand (nella foto) il primo negozio di tè della storia e, oggi, l’unico dove si può trovare l’intera gamma dei prodotti, quasi 200 miscele: dalle più classiche come l’Earl Grey e l’English Breakfast alle più innovative e recenti come i tè aromatizzati alla frutta o i tè verdi. Il negozio è aperto, dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 16.30. All’esterno del negozio troneggia ancora la vecchia insegna di Twinings con il leone d’oro in compagnia di uomini dai costumi cinesi, simbolo delle origini asiatiche del tè.

Informazioni
“Twinings in Twickenham”
Orleans House Gallery
Riverside, Twickenham
Tel: 0044 020 8831 6000
The Strand
216 The Strand
Londra
Visit Britain
Corso Magenta 32
Milano
Tel: 02/8808151
www.visitbritain.it
  http://credit-n.ru/offers-zaim/denga-zaimy-nalichnimi.html http://credit-n.ru/vklady.html

Ambiente: associazioni contro il falco killer di Londra

Ambiente: associazioni contro il falco killer di Londra

http://corriere.it


LONDRA – Il falco scelto dal sindaco di Londra per uccidere i piccioni di troppo a Trafalgar Square ha colpito ancora, sotto gli occhi scioccati dei turisti. Due piccioni sono stati dilaniati oggi proprio mentre l’associazione Pigeon Action Group li stava nutrendo assieme ad alcuni bambini. Il portavoce del gruppo ha fatto sapere che e’ ora di finirla: ”E’ stata una scena scioccante”. Il comune ha gia’ speso 250mila sterline per il falco assassino che per ora ne ha sterminati 14, e le proteste delle associazioni animaliste sono state finora inutili. (Agr)

http://credit-n.ru/zaymi-online-blog-single.html http://credit-n.ru/offers-zaim/4slovo-bystrye-zaymi-online.html

Londra, opuscolo anti sbronza: "indossate mutandine carine…"

Londra, opuscolo anti-sbronza: “Indossate mutandine carine…”

http://repubblica.it

Indossate mutande carine e depilatevi in caso collassiate ubriache in mezzo alla strada e la gonna sollevandosi mostri più di quanto voi vogliate”. Così recita la campagna provocatoria che la polizia della contea di Suffolk ha adottato per sensibilizzare le giovani donne sul consumo eccessivo di alcol. Nell’opuscolo informativo ci sono anche consigli più tradizionali quali rimanere sempre in gruppo, chiamare un taxi per andare a casa e soprattutto non bere fino al punto di stordirsi. http://credit-n.ru/offers-zaim/ezaem-zaim-online-za-15-minut.html http://credit-n.ru/kurs-cb.html

« Pagina precedentePagina successiva »