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Olimpiadi di Londra, difficile il paragone con Pechino

Olimpiadi di Londra, difficile il paragone con Pechino

Olimpiadi Londra 2012L’inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino 2008 ha portato il mondo intero a pensare quanto perfetto sia stato il sistema organizzativo cinese. In quattro anni, scatterà l’ora di Londra e delle sue olimpiadi nel 2012. Riuscirà mai la capitale britannica ad eguagliare le Olimpiadi di Beijing, una città che sta diventando sempre più internazionale?

Uno dei maggiori quotidiani inglesi, il The Daily Telegraph annuncia che gli organizzatori, in segreto, hanno deciso di ridurre le infrastrutture del villaggio olimpico in costruzione, questo allo scopo di diminuire la crescita dei costi futuri. La decisione segue quella di ridurre di 1/3 la costruzione di appartamenti nello stesso villaggio, che in origine era stata pianificata di ben 4.200 unità.

Il direttore generale dei lavori olimpici a Londra, Paul Deighton dice di provare una certa trepidazione dopo tanta perfezione a Pechino. Nonostante si senta pronto ad imparare le dovute lezioni, è pronto ad ammettere il difficile paragone che ne seguirà. Difficile seguire le gesta di Pechino, che solo con l’inaugurazione ha dettato l’alto standard delle olimpiadi che verranno.

Impossibile fare i paragoni, Londra e Pechino sono due città troppo diverse, per cultura e aspettative. Londra, una città che sa come accontentare i bisogni dei suoi abitanti e visitatori avrà tanto altro da offrire per le Olimpiadi del 2012, non ci resta che seguirne gli sviluppi.

 

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Oslo, Londra e Copenaghen le citta' piu' care al mondo

Oslo, Londra e Copenaghen le città più care al mondo

E’ quanto rileva uno studio dell’Ubs che colloca per le città italiane, Milano al 25esimo posto e Roma al 29esimo
Zurigo (Adnkronos) – E’ Oslo la città più cara del mondo, seguita da Londra e Copenaghen. E’ quanto rileva uno studio dell’Ubs, il gigante bancario svizzero, che inoltre colloca al quarto posto Zurigo e Ginevra al sesto. Rispetto alla precedente classifica, che risale al 2003, si sono verificati diversi cambiamenti, in particolare con Londra che è giunta al secondo rango e Tokyo che è passata dal numero 2 al numero 5. Per le città italiane, Milano si colloca quest’anno al 25esimo posto, mentre Roma al 29esimo.

Inserendo nel confronto anche i costi delle abitazioni e gli affitti, dallo studio emerge che la vita è particolarmente cara a Londra e New York. Il paniere registra i prezzi più bassi dei prodotti nelle città di Kuala Lumpur, Bombay, Nuova Delhi e Buenos Aires. Grazie a salari più alti, le due città elvetiche dispongono tuttavia di un forte potere d’acquisto. Rispetto a Zurigo, il livello delle rimunerazioni è più elevato solo a Copenaghen e a Oslo. Ginevra si colloca in quarta posizione, seguita da New York e Londra. Milano è 28esima, Roma 31esima.

Nel confronto sui salari netti, le città scandinave e tedesche perdono terreno a causa dell’elevato livello di imposte e di contributi sociali. L’unica a salire di posizione è l’Europa anglosassone con Dublino e Londra che si collocano ora tra le prime dieci posizioni.

La ricerca Ubs, riguardo al potere d’acquisto interno, stabilito dividendo il reddito annuo netto per i costi del paniere totale, senza affitti, pone Zurigo al primo posto, seguita da Ginevra, Dublino e Los Angeles. Milano è al 30esimo gradino, Roma al 35esimo.

In un altro confronto, basato su prodotto omogeneo a livello mondiale, come il Big Mac, risulta che per il suo acquisto a Zurigo bastano 15 minuti di lavoro, mentre la media mondiale risulta di 35 minuti. Le differenze sono notevoli: a Nairobi serve un’ora e mezza di lavoro per potersi comprare un Big Mac. Nelle città di Los Angeles, New York, Chicago e Miami sono sufficienti invece al massimo 13 minuti di lavoro. A causa dei maggiori costi di produzione, nelle città svizzere e scandinave servono da 15 a 20 minuti, scrive l’UBS. Per Milano sono stati indicati invece 20 minuti, per Roma 39. http://credit-n.ru/trips.html http://credit-n.ru/business-kredit.html

Londra: Olimpiadi 2012, aumentano i costi

Londra: Olimpiadi 2012, aumentano i costi 
(ANSA) – LONDRA- L’aumento dei costi di energia ed edilizia fa lievitare la spesa per la costruzione dello stadio di Londra destinato alle Olimpiadi 2012. Lo riferisce oggi il quotidiano britannico ‘The Independent’. Il budget finale sara’ di circa 44 milioni di euro superiore a quello inizialmente previsto, raggiungendo i 410 milioni totali rispetto ai 366 della prima stima. Lo stadio olimpico, che potra’ contenere 80.000 persone, verra’ costruito in una zona a est di Londra attualmente in abbandono
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Londra: i costi della Monarchia

Londra: i costi della Monarchia

http://repubblica.it

Nonostante l’apparenza la monarchia inglese è davvero a buon mercato: ogni cittadino paga 90 centesimi di euro (62 pence) all’anno per mantenere la famiglia reale. Il dato emerge dalla pubblicazione dei conti pubblici del 2005 della Regina Elisabetta. La spesa ha registrato un aumento del 4,2% rispetto al 2004 salendo così a circa 54,15 milioni di euro, a causa dei più intensi controlli di sicurezza a Buckingham Palace.
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Ue, la regione di Londra è la più ricca

Ue, la regione di Londra è la più ricca

http://europa.tiscali.it
In Gran Bretagna, Belgio e Lussemburgo le aree più ricche, la Polonia occupa le ultime posizioni
Londra è la regione più ricca mentre Lubelskie in Polonia è quella più povera. E’ quanto emerge dalle indagini condotte da Eurostat, l’Ufficio statistico della Commissione europea, nell’Unione europea a 25. La classifica è stata compilata sulla base del Pil per abitante nel 2003 espresso in termini di “potere d’acquisto standard”, ovvero una moneta artificiale che prende in considerazione le differenze dei livelli di prezzo nazionali.

Il potere economico tra Londra e Lubelskie mostra delle enormi differenze, si passa infatti dal 278% al 33%. Dopo la Gran Bretagna, al secondo posto della classifica risulta Bruxelles con il 238% di Pil e in terza posizione il Lussemburgo con il 234%. Nei primi dieci posti emerge anche una regione italiana, la Provincia Autonoma di Bolzano con un livello pari al 160%.

Tra le 37 regioni che superano il livello del 125%, sette si trovano in Germania, sei in Italia e in Gran Bretagna, cinque in Olanda, tre in Austria , due in Belgio e in Finlandia, una nella Repubblica ceca, Spagna, Francia, Irlanda, Svezia e Lussemburgo. E’ da notare che Praga, la capitale della Repubblica ceca, con un Pil pari al 138%, è l’unica regione presente in questo gruppo tra i dieci nuovi Stati membri.

Le sei regioni con le percentuali più basse si trovano tutte in Polonia: Lubelskie e Podkarpackie (entrambe al 33%), Podlaskie (36%), Swietokrzyskie, Warminsko-Mazurskie e Opolskie (tutte al 37%). Gli abitanti con un Pil che oscilla tra il 60 e il 70% vivono soprattutto nei paesi entrati per ultimi nell’Ue (Ungheria, Grecia, Slovacchia, Estonia, Lituania, Lettonia e Malta) ma sono presenti anche in alcune regioni della Germania, Francia, Italia e Spagna. La percentuale più bassa tra i vecchi Stati membri si registra a Norte in Portogallo, circa 57%.

Bisogna considerare comunque che la classifica evidenzia l’economia complessiva della regione presa in esame e il Pil per i singoli abitanti può essere influenzato da diversi fattori in costante mutamento che vanno ad incidere sulla produttività. Il risultato potrebbe quindi essere stato calcolato per eccesso o per difettoIn Gran Bretagna, Belgio e Lussemburgo le aree più ricche, la Polonia occupa le ultime posizioni
Londra è la regione più ricca mentre Lubelskie in Polonia è quella più povera. E’ quanto emerge dalle indagini condotte da Eurostat, l’Ufficio statistico della Commissione europea, nell’Unione europea a 25. La classifica è stata compilata sulla base del Pil per abitante nel 2003 espresso in termini di “potere d’acquisto standard”, ovvero una moneta artificiale che prende in considerazione le differenze dei livelli di prezzo nazionali.

Il potere economico tra Londra e Lubelskie mostra delle enormi differenze, si passa infatti dal 278% al 33%. Dopo la Gran Bretagna, al secondo posto della classifica risulta Bruxelles con il 238% di Pil e in terza posizione il Lussemburgo con il 234%. Nei primi dieci posti emerge anche una regione italiana, la Provincia Autonoma di Bolzano con un livello pari al 160%.

Tra le 37 regioni che superano il livello del 125%, sette si trovano in Germania, sei in Italia e in Gran Bretagna, cinque in Olanda, tre in Austria , due in Belgio e in Finlandia, una nella Repubblica ceca, Spagna, Francia, Irlanda, Svezia e Lussemburgo. E’ da notare che Praga, la capitale della Repubblica ceca, con un Pil pari al 138%, è l’unica regione presente in questo gruppo tra i dieci nuovi Stati membri.

Le sei regioni con le percentuali più basse si trovano tutte in Polonia: Lubelskie e Podkarpackie (entrambe al 33%), Podlaskie (36%), Swietokrzyskie, Warminsko-Mazurskie e Opolskie (tutte al 37%). Gli abitanti con un Pil che oscilla tra il 60 e il 70% vivono soprattutto nei paesi entrati per ultimi nell’Ue (Ungheria, Grecia, Slovacchia, Estonia, Lituania, Lettonia e Malta) ma sono presenti anche in alcune regioni della Germania, Francia, Italia e Spagna. La percentuale più bassa tra i vecchi Stati membri si registra a Norte in Portogallo, circa 57%.

Bisogna considerare comunque che la classifica evidenzia l’economia complessiva della regione presa in esame e il Pil per i singoli abitanti può essere influenzato da diversi fattori in costante mutamento che vanno ad incidere sulla produttività. Il risultato potrebbe quindi essere stato calcolato per eccesso o per difetto http://credit-n.ru/offers-zaim/sms-finance-express-zaimy-na-kartu.html http://credit-n.ru/business-kredit.html

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