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Aste: e' boom a Londra, 500 milioni di euro in 7 giorni

ASTE: E’ BOOM A LONDRA, 500 MILIONI EURO IN 7 GIORNI

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LONDRA – Sedici milioni di sterline per un Modigliani; poco meno di dodici per uno Schiele confiscato dai Nazisti durante la guerra e creduto disperso; l’immancabile Picasso per quasi sette milioni e mezzo e un disegno di Degas per poco meno: sono solo alcuni tra le opere vendute a prezzi da record negli ultimi giorni a Londra. Una settimana senza precedenti per le due storiche case d’aste britanniche, Sotheby’s e Christiés, che con gli ultimi lotti da battere stasera totalizzeranno, secondo le stime, circa 260 milioni di sterline (quasi 500 milioni di euro).

Le cause del nuovo boom dell’arte, dicono gli esperti, stanno nel dollaro debole – che fa sì che molte opere che non normalmente sarebbero vendute in dollari a New York vengono invece messe all’asta in sterline a Londra – e in un’ondata di nuovi ricchi, provenienti da Russia, Medio Oriente e Asia con molti soldi da spendere.

La capitale mondiale del commercio d’arte è, tradizionalmente, New York ma Londra ha quasi colmato il divario, secondo l’esperta del ‘The Art Newspaper’ Georgina Adam. E si tratta di un boom tanto più significativo perché ha rivitalizzato un mercato, quello degli impressionisti e dei ‘classici moderni’ (artisti fino alla prima metà del ‘900), dato per moribondo fino a qualche anno fa.

”Cinque o sei anni fa,” racconta uno dei membri del consiglio di amministrazione di Sotheby’s Europe, Helena Newman, “si diceva che gli Impressionisti erano morti, che non c’era più mercato e che tutti volevano solo arte contemporanea. Ma gli ultimi eventi dimostrano che, quando ci sono delle opere di grande livello degli Impressionisti, allora arrivano anche i compratori”.

Il successo della settimana londinese è anche il frutto del grande clamore mediatico che ha accompagnato le aste quest’anno. La presenza di alcune opere di grande rilievo ha portato ad alcuni prezzi da record, che a loro volta attirano nuovi capolavori da mettere in vendita. Sono stati messe all’asta anche opere che erano stati tesori di famiglia per generazioni, come il trittico di Francis Bacon che sarà battuto oggi da Christiés, proprietà per decenni di un amico dell’artista. In alcuni casi, si tratta di pezzi rubati dai nazisti e recentemente ricuperati dalle famiglie dei legittimi proprietari.

I ‘nuovi ricchi’ russi, cinesi e indiani, insieme agli ormai abituali giapponesi, stanno conquistando spazio in un mondo tradizionalmente dominato da americani ed europei. Ma diversamente dall’ultima ondata di aste-record alla fine degli anni ’80, non si tratta di speculatori con soldi presi in prestito. ”Questa volta la gente ha i soldi”, dice la Adam, e non li spende sconsideratamente. I nuovi acquirenti comprano anche molta arte tradizionale dei loro paesi.
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