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Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Trafalgar Square: super show dei Scissor Sisters

Trafalgar Square: super show dei Scissor Sisters
tratto da http://ilgiornale.it

Intanto immaginatevi il posto: Trafalgar Square, proprio là davanti alla compassata National Gallery e due passi prima della statua di Orazio Nelson, gioiellino di casa, con quel volto duro e fisso su Westminster e il Big Ben. Allora lì sabato sera, su di un palco incastonato dentro una gigantesca cornice di legno tipo quella che a pochi metri esalta la Cena in Emmaus di Caravaggio, c’erano gli Scissor Sisters, il gruppo che Bono degli U2 ha definito senza giri di parole «la migliore pop band del mondo» e che i sedicimila qui in piazza hanno accolto di conseguenza:  con un boato che sembrava di essere a Wembley quando segna il Chelsea. Cinque newyorchesi che gli americani neppure conoscono ma che gli inglesi venerano (primo ciddì nel 2004, subito 2 milioni e mezzo di copie) perché sfoggiano ciò che oggi manca al pop: la voglia di ballare e di muoversi, così, perché è divertente e che c’è di male. «Questo è un gruppo che può piacere praticamente a tutti», ha scritto ieri il Mail On Sunday, e infatti in strada c’erano proprio tutti e di tutte le età, universitari spiegazzati o impiegati pulitini,  ragazzotti punk, rockettari stilosi, coppie etero o gay e persino drag queen perché quattro quinti degli Scissor Sisters sono omosessuali gioiosi e si vede, non hanno il broncio e non recriminano, sono la nuova generazione del pop omosex, quella che per esistere non deve lanciare proclami. Tanto poi ci pensa la musica, che loro suonano sudando in questa Londra quasi estiva, spiluccando qui e là dai modelli di riferimento: i Bee Gees, naturalmente, visto che il cantante Jake ha il falsetto dei fratelli Gibb (e la gestualità di Freddie Mercury), poi i Supertramp, un po’ di Abba, e molto di Elton John che ha scritto e suonato con loro il nuovo singolo I don’t feel like dancin’, inaugurato in Italia dal Festivalbar e gentilmente già mitragliato dalle radio. Quando l’hanno presentato alla fine dello show, la piazza ha ruggito, ballavano tutti, persino le compassate cameriere della Cantina là dietro sotto l’ambasciata canadese, e chi non resisteva s’è tuffato nelle due fontane, in un memorabile ribollìo memorabile di spruzzi, riflessi d’acqua e danze improvvisate.  Caspita. D’accordo, a introdurli in scena era stata Kylie Minogue, rinata, e sabato sera Trafalgar era la Red Square, dedicata cioè all’associazione Red fondata da Bono e da Bobby Shriver (e appoggiata da Armani) per raccogliere fondi contro l’Aids nei paesi disgraziati dell’Africa. Quindi sui marmi della piazza aleggiava già quell’aroma di solidarietà che addolcisce gli animi. Però, fosse solo quello: mai vista a un concerto, per di più inglese, tanta gioiosa comunanza nel pubblico, e pazienza per la birra che gorgogliava inesorabile.  Quando Ana Matronic, che è l’unica donna sul palco, e Jake Shears, in canotta e braghe di paillettes lilla, hanno attaccato il primo brano, in un carnevale di colori goldoniani, di rossi vellutati e blu carichi di elettricità, allora sì che si è capito perché gli Scissors Sisters sono i saltimbanchi del Duemila, trasversali e innocui e very glamorous, capaci addirittura di cambiare i lineamenti (nel primo ciddì) di Comfortably numb dei Pink Floyd, trasformandolo in un successo e guadagnando pure i complimenti di David Gilmour, solitamente un orso muto. Sono festosi, insomma, persino quando cantano banalità come Laura o Take you mother out, nenie agitate da un basso liquido e dalla chitarra sottile, insinuante, molto funky. E quando a Jake sfugge un «stasera sono così nervoso» riempiendo con un sorriso tirato i due megaschermi, ecco, quello è l’attimo in cui inizia la storia ufficiale del loro secondo ciddì Ta-Dah, che esce ora con la responsabilità sul groppone di chi trionfa oppure tonfa, in quest’epoca che o la va o la spacca e tanti impietosamente si spaccano.  E così, quando Ana urla «stiamo facendo psicoterapia in musica», forse è proprio vero perché la gente balla ma non è un rave o una festa drogata, semplicemente è l’allegra impossibilità di stare fermi con la faccia indifferente.  http://credit-n.ru/offers-zaim/mgnovennye-zaimy-na-kartu-bez-otkazov-kredito24.html http://credit-n.ru/oformit-kredit-online.html

Un libro per bambini e un tour: torna Kylie Minogue

Un libro per bambini e un tour: torna Kylie Minogue

http://musiclink.it

La Principessa del Pop si prepara a tornare in tour

Esce giovedì a Londra “The Showgirl Princess” il libro per bambini scritto da Kylie Minogue durante la sua malattia, nel quale la cantante ha deciso di includere alcuni dei disegni inviati dai fan. Nel frattempo Kylie ha preso parte alla vita mondana londinese in occasione della settimana della moda. E’ stata vista raggiante al party organizzato dagli Scissors Sisters dopo il loro concerto. Kylie si è anche prestata a fare da modella per alcuni nuovi stilisti che debuttano quest’anno in passerella. La cantante è impegnata nei preparativi del suo Showgirl Tour, che riparte a novembre dall’Australia.
La dieta rigorosa che Kylie ha seguito durante la malattia e la convalescenza è stata adottata anche da Marianne Faithfull, a stretto regime di frutta, verdura e alghe. http://credit-n.ru/kreditnye-karty.html http://credit-n.ru/offers-zaim/fastmoney-srochnyi-zaim-na-kartu.html

Londra: Fotografa di Ancona alla 'National Portrait Gallery'

LONDRA: FOTOGRAFA DI ANCONA  ALLA ‘NATIONAL PRIZE GALLERY’

(Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Una fotografa anconetana alla corte della National Portrait Gallery di Londra. Entra nella comunita’ esclusiva degli artisti in mostra nella prestigiosa galleria londinese, Ljudmilla Socci che esporra’ un suo ritratto intitolato ‘Chiara’ dall’8 novembre prossimo al 18 febbraio 2007 negli spazi di St Martin’s Place.

La galleria, che ospita la piu’ vasta collezione di ritratti al mondo ed e’ tra le piu’ autorevoli sedi espositive mondiali, quest’anno festeggia il centocinquantesimo anniversario dalla fondazione. Superata la selezione che ha coinvolto circa ottomila immagini, la foto della Socci e’ rientrata tra le sessanta che parteciperanno al ‘Photographic Portrait Prize 2006′ di Londra, il concorso di ritratti fotografici che promuove e celebra fotografi ritrattisti contemporanei. L’esposizione e’ organizzata dalla National Portrait Gallery di Londra e per l’occasione sara’ realizzato un catalogo illustrato. http://credit-n.ru/offers-zaim/migcredit-dengi-v-dolg.html http://credit-n.ru/zaymyi.html

Teatri Londra: alto il disturbo provocato dai cellulari

Teatri londra: alto il disturbo provocato dai cellulari

http://telefonino.leonardo.it

Il cellulare è indubbiamente comodo ma troppo spesso diventa anche uno strumento di disturbo.
Secondo una recente ricerca, oltre il 70 per cento dei frequentatori abituali di teatro londinesi intervistati sarebbe d’accordo con l’installazione di apparecchiature per bloccare il segnale dei telefonini, rendendoli quindi innocui.
L’83 per cento ritiene che non si stia facendo abbastanza per ridurre questo fastidio che può facilmente rovinare uno spettacolo.
E’ bene ricordare che nel Regno Unito, come del resto in Italia, l’utilizzo di apparecchiature di disturbo dei cellulari sono vietate.
In molte nazioni, prima di spettacoli teatrali e film, vengono diffusi appelli a spegnere i propri apparecchi ma, evidentemente, in troppi ancora non ci fanno caso. http://credit-n.ru http://credit-n.ru/offers-zaim/moneza-online-zaym.html

Londra: manifestazione contro la Banca Mondiale e il FMI

Londra: manifestazione contro la Banca Mondiale e il FMI

(ICN-News/Ekklesia) Ernestina Doku coltiva una risaia di un ettaro vicino ad Accra. Non ci guadagna un soldo. “Ho perso mio marito perché da solo il riso non ci bastava. Non avevamo soldi per le spese mediche”. Ha disperatamente bisogno di un sussidio statale – ma il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale lo impediscono per le condizioni imposte ai prestiti (Christian Aid)

Il ministero del tesoro britannico versa alla Banca Mondiale ed al Fondo Monetario Internazionale l’equivalente di 22 euro per ogni contribuente. Domani, a Londra, nel corso di una campagna alla quale parteciperanno anche alcuni evangelici, si chiederà che questa pratica sia interrotta in attesa che i due grandi istituti “vengano riformati e smettano di perseguire politiche che arrecano danni ai poveri nei paesi in via di sviluppo”.
La dimostrazione, alla quale parteciperanno il cantante Ronan Keating e gli attori Damien Lewis, Pete Postlethwaite e Adjoa Andoh, coincide con la riunione della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale a Singapore. Keating e Lewis hanno viaggiato insieme con Christian Aid, rispettivamente in Gana e Bolivia, per verificare, a loro avviso, “i danni del libero mercato sul settore agricolo” e la disponibilità di acqua potabile per i poveri.

Ronan Keating: “Ho incontrato i produttori di allevamenti di polli che, a causa di prodotti surgelati importati dall’estero a basso prezzo, a mala pena ce la hanno. Al governo ganese, come a molti altri governi nei paesi in via di sviluppo, non è consentito dare sussidi agli agricoltori è di proteggere i loro prodotti imponenti tariffe più altre alle importazioni. E quando hanno provato a regolare il mercato, l’FMI è intervenuto costringendoli a fare un passo indietro. Questo è solo un esempio di come istituti come l’FMI e la Banca Mondiale usano il loro potere per imporre certe politiche ai paesi poveri. ”

Anna Thomas, policy manager di Christian Aid: “Il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale persistono nella loro politica contro i poveri. Il dovere della Gran Bretagna è tagliare i fondi se non cambiano. E’ come se ognuno di noi dovesse sottoporre le proprie decisioni al parere del direttore della propria banca che può chiederci di cambiare quello che non piace loro. Questa è la triste realtà di tanti paesi poveri che, per rimanere nell’esempio, non sono neanche nella condizione di poter aprire un conto presso un’altra banca. E’ il prezzo che devono pagare in cambio dei prestiti che ricevono. Alla fine sono i poveri che ne pagano le conseguenze”.

Jonathan Bartley di Ekklesia, un autorevole osservatorio evangelico che si autodefinisce “radicale” in fatto di giustizia sociale ed economia, ricorda che l’anno scorso uno dei successi della campagna ‘Annulliamo la Povertà’ fu la decisione di Tony Blair di non chiedere ai paesi debitori politiche economiche discutibili. http://credit-n.ru/offers-zaim/lime-zaim-zaymi-online.html http://credit-n.ru/zaymi-listing.html

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