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Gran Bretagna anche i gay ora possono adottare bambini

Gran Bretagna anche i gay ora possono adottare bambini

Lorenzo Amuso IL GIORNALE.IT

da Londra

Dopo aver infranto il tabù dei matrimoni gay, la Gran Bretagna si conferma un controverso avamposto in materia di diritti civili, riconoscendo alle coppie di fatto – etero o omosessuali – il diritto all’adozione. «La più radicale trasformazione della legge del settore degli ultimi trent’anni», esultano le organizzazioni che si occupano di adozioni e affidamento, e persino la Chiesa anglicana non ha opposto resistenza. In base alle vecchie disposizioni, l’adozione al di fuori del matrimonio era già prevista, ma la responsabilità legale del figlio ricadeva interamente su uno solo dei due partner. Da ieri, viceversa, grazie alla revisione dell’Adoption and children act, vengono riconosciuti pari diritti a entrambi i genitori adottivi, concedendo nuovi diritti sia a chi prende in affidamento i bambini, sia ai genitori naturali qualora decidessero di rintracciare i propri figli dopo averli dati in adozione.
«Un cambiamento che avrà un forte impatto per migliaia di famiglie. Aprire alle coppie non sposate incoraggerà molte persone a pensare a un’adozione», ha affermato Felicity Collier, presidente dell’Associazione britannica per l’adozione e l’affido. Una radicale riforma – secondo i legislatori – al passo con i tempi, che interpreta con giustizia ed equità i cambiamenti occorsi negli ultimi decenni nella società britannica. Ora le agenzie che si occupano delle pratiche di adozione, più che allo stato civile della coppia, dovranno accertare la stabilità e solidità della relazione, cercando di capire come l’unione dei due possa evolvere in una famiglia allargata.
«Questa legge riconosce una realtà – ha commentato al Guardian la Collier -. Ovvero, l’adozione non riguarda più l’adottare i figli rifiutati da madri non sposate, ma si centra sulla ricerca di famiglie permanenti che si impegnino ad allevare i bambini che si trovano sotto la tutela pubblica».
Approvata in Parlamento nel 2002, la nuova legge è entrata in vigore tre anni più tardi. Per ora solo in Inghilterra e Galles. Ma in prossimo futuro anche in Scozia, dopo l’assenso della Chiesa anglicana scozzese, che pur riconoscendo come la nuova legge rischi di ledere l’istituto del matrimonio, ritiene l’attuale sistema non soddisfacente ai bisogni dei minori. Nel Regno Unito, nell’ultimo anno, circa 3.800 orfani hanno trovato una nuova casa, mentre di altri 1.500 se ne sono presi cura patrigni o matrigne. Ciononostante si calcola che migliaia di minori (tra i 1.000 e i 2.000 annualmente) restino senza famiglia, abbandonati negli orfanotrofi.
Secondo la Collier, la legge garantirà «enormi cambiamenti» nella vita di migliaia di famiglie. «Troppi bambini rimangono per lunghi periodi in affido temporaneo, in attesa che venga loro trovata una famiglia adottiva» e questo cambiamento adatta «la legge al XXI secolo», facilitando enormemente le pratiche di adozioni. E rende giustizia a quei genitori che vogliono rincontrare dopo anni i propri figli naturali.
«C’è una generazione di madri non sposate che desidera sapere se il bambino che ha dato via sia vivo o morto. Credo si tratti di una richiesta più che legittima», sostiene la Collier.
Il riavvicinamento, però, è subordinato al consenso degli stessi ragazzi, e comunque vincolato attraverso un servizio di intermediazione. Per di più, qualsiasi informazione sui figli viene concessa solo se autorizzata dagli stessi. Necessarie precauzioni – spiega Pam Hodgkins, dell’Agenzia nazionale delle adozioni – per evitare che i ragazzi adottati siano riluttanti ad incontrare i propri genitori naturali «per paura di essere rifiutati una seconda volta».
Tra le novità c’è l’introduzione di una «speciale tutela» per i genitori che non volessero spezzare il legame del figlio adottivo con la famiglia d’origine. Una norma consente loro di occuparsi continuamente fino al diciottesimo compleanno del bambino. «La nuova legge interpreta e bilancia il benessere, i desideri e gli interessi di tutte le parti coinvolte», ha dichiarato il sottosegretario per l’infanzia Maria Eagle.

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Londra, coprifuoco per gli under 16

Londra, coprifuoco per gli under 16

Lorenzo Amuso

da Londra

Contro la microcriminalità e il vandalismo minorile, ora anche le scuole – e gli enti locali – potranno disporre di drastiche misure preventive, tra le quali persino il coprifuoco. È questa l’ultima iniziativa assunta dal governo britannico per combattere i comportamenti anti-sociali largamente diffusi tra i giovanissimi sudditi di Sua Maestà. Da tempo ormai Tony Blair ha messo in cima all’agenda domestica del suo esecutivo la delinquenza degli under 16. Un’emergenza che ha indotto il Primo ministro a rinforzare i poteri delle forze dell’ordine, che da qualche mese hanno già la possibilità di imporre il coprifuoco nelle aree ritenute a rischio. Come nel centro di Londra, dove Scotland Yard, dal luglio 2004, non consente il passeggio ai ragazzini non accompagnati da adulti dopo le 21.
Preoccupato di evitare le critiche di eccesso di repressione, il governo laburista aveva spiegato che la restrizione non sarebbe stata applicata indiscriminatamente, ma solo sui ragazzini soli, potenziali vittime di malintenzionati e violenti. Non una caccia al minorenne, dunque, bensì un attento controllo del territorio per rendere la capitale più sicura, senza passare necessariamente attraverso i tribunali minorili considerati «troppo ingombranti». Allertata la polizia, ora sono le autorità scolastiche, e quelle locali, ad essere coinvolte nel vasto piano di prevenzione. Sotto osservazione i giovanissimi a rischio che manifestano preoccupanti comportamenti antisociali fin dalle scuole elementari. Secondo la nuova, e controversa, legge, che verrà introdotta il prossimo mese, gli insegnanti e gli assistenti sociali sono invitati a non attendere la «prima infrazione» per intervenire, ma devono segnalare tempestivamente i ragazzini più indisciplinati, prima che questi possano commettere qualche reato o vengano espulsi dagli istituti scolastici.
La nuova normativa non riguarderà solo i ragazzi, ma anche i loro genitori, che dovranno impegnarsi a frequentare corsi per imparare ad essere dei buoni genitori. Corsi del tutto analoghi a quelli predisposti per i giovanissimi, che prevedono programmi speciali di recupero sociale. Per chi non rispetta le diffide sono previste pene pecuniarie e, nei casi più gravi, anche il carcere. L’iniziativa del governo si inquadra nell’ambizioso piano quinquennale di Blair volto a cambiare la cultura di una parte del paese, riaffermando «il rispetto della legge», contro la delinquenza, soprattutto minorile.
Nel 2003, 1,25 milioni di minorenni – in pratica un adolescente su quattro – hanno infranto la legge. Nello stesso anno le corti del paese hanno emesso 93. 200 condanne di minorenni. Nel 64% dei casi si è trattato di pene alternative al carcere. Annunciando il suo progetto, Blair aveva attaccato frontalmente la cultura libertaria degli anni ’60, bocciata senza appello per essere responsabile del sopravvento di una generazione di giovani cresciuti «senza disciplina e senso di responsabilità». Determinato a sconfiggere i modelli culturali delle baby-gang, ma anche duro con i suoi colleghi di governo, in più di un’occasione il Premier ha accusato il ministero degli Interni di essere troppo cauto e timido nella lotta ai comportamenti anti-sociali. http://credit-n.ru/calc.html http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html

Idea Internet da 1 milione di dollari

Idea Internet da 1 milione di dollari

venerdì, 30 dicembre 2005 1.04

LONDRA (Reuters) – Se siete invidiosi, non leggete quest’articolo.

Perché probabilmente Alex Tew, uno studente di 21 di una cittadina inglese, è più intelligente di voi. E lo sta dimostrando guadagnando un milione di dollari in 4 mesi su Internet.

Vendendo porno o medicinali? No. Vende solo pixel, i piccoli puntini sullo schermo che appaiono quando ci si collega al suo sito.

Gli è venuta l’idea della pagina da un milione di dollari, che si chiama, logicamente, www.milliondollarhomepage.com, mentre era a letto a pensare come avrebbe pagato l’università.

L’idea: trasformare il suo sito in un cartellone composto da milioni di quadratini e venderlo a un dollaro l’uno a chiunque voglia mettere il proprio logo. Un quadrato grande 10 per 10, all’incirca la grandezza di una lettera dattiloscritta, costa 100 dollari.

Ne ha venduti un po’ a fratelli e amici e quando ha guadagnato mille dollari ha diffuso un comunicato stampa, ripreso dalle agenzie, diffuso su Internet e in breve tempo pubblicitari di qualsiasi cosa, da siti per appuntamenti, a casinò, ad agenti immobiliari, al Times of Londra hanno pagato in contanti per avere pixel con collegamenti ai loro siti.

Finora hanno comprato 911.800 pixel. Adesso il sito di Tew sembra una Times Square online, con festoni multicolore di pubblicità.

“Tutti i soldi sono in un conto in banca”, ha detto Tew a Reuters dalla sua casa a Wiltshire, nel sud ovest dell’Inghilterra. “Mi sono concesso una macchina, Ho appena passato l’esame per la patente quindi mi sono comprato una piccola Mini”. http://credit-n.ru/offers-zaim/vivus-potrebitelskie-zaymy-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/fastmoney-srochnyi-zaim-na-kartu.html

Londra, Carlo pronto a diventare «quasi re»

Londra, Carlo pronto a diventare «quasi re»

Erica Orsini

da Londra

Se non proprio re, principe «reggente». Sembra essere proprio questo il ruolo che Carlo d’Inghilterra si appresta a sostenere a partire da quest’anno, secondo quanto svelato ieri dal domenicale Sunday Telegraph. Alla vigilia degli ottant’anni la Regina non è ancora pronta ad abdicare, ma la stanchezza si fa sentire e forse Elisabetta inizia ad avere voglia di andarsene, almeno parzialmente, in pensione. Così, secondo il giornale, ha stipulato un compromesso privato con il suo primogenito che le dovrebbe permettere di farsi cortesemente da parte lasciando a lui gli oneri maggiori e a lei soltanto i ruoli istituzionali essenziali. I viaggi di rappresentanza dunque, nonché la regia organizzativa dei grandi eventi previsti nel 2006 come i festeggiamenti per il compleanno della madre, o il grande concerto del 30 maggio per celebrare i 30 anni di vita della fondazione benefica del principe, saranno tutti di competenza di Carlo.
Il Principe naturalmente è raggiante per questo nuovo traguardo raggiunto. Qualche avvisaglia di un passaggio delle consegne si era già avuta nel corso dell’anno passato. Non deve essere stato un caso infatti se Carlo ha voluto trascorrere la sua luna di miele con Camilla nella tenuta scozzese della regina a Balmoral, anziché scegliere delle mete più esotiche. E le fonti del Telegraph ieri assicuravano che i rapporti tra Buckingham Palace e Clarence House in questo momento non potrebbero essere migliori. Tanto che sembra che la regina abbia deciso di delegare al figlio anche una parte delle relazioni con il governo e con il primo ministro.

Per Carlo insomma questo è proprio un momento di grazia, sia sul fronte degli affetti privati che su quello della realizzazione «professionale». Non solo è finalmente riuscito a sposare l’amore della sua vita. Ma in barba ai critici più feroci la coppia si è anche fatta accettare, poco a poco, perfino all’estero. Il viaggio di otto giorni in America di questi due nuovi coniugi di mezz’età, dopo un inizio pieno d’incertezza si è trasformato in un vero trionfo d’immagine, soprattutto per la neoduchessa di Cornovaglia, sicuramente meno bella della principessa Diana, ma forse più simpatica nella sua umana imperfezione.
Certo, una certa resistenza da parte della regina verso la nuora ancora c’è, basti pensare che Elisabetta non ha mai menzionato la duchessa nei suoi tradizionali messaggi natalizi. E i ben informati sostengono che i rapporti tra le due possono forse essere definiti cortesi, ma sicuramente non calorosi. Ma l’ex signora Bowles può comunque ritenersi soddisfatta per quanto è riuscita a conquistarsi in pochi mesi di matrimonio. Il suo ruolo pubblico è andato rafforzandosi sempre più e non passa settimana senza che i giornali la ritraggano a qualche inaugurazione o gala di beneficenza. Perfino i quotidiani più severi e autorevoli le hanno riservato critiche altamente positive. Ieri il Sunday Times le ha dedicato una pagina intera spiegando come Camilla con il suo stile di vita informale e spregiudicato si avvii a diventare una nuova icona dei nostri tempi.
Secondo molti esperti di costume intervistati dal quotidiano è il simbolo di un modo di vivere più rilassato, incarna sorridendo la rivincita di tutte le donne che vivono senza ansia i loro cinquant’anni, sentendosi a proprio agio in una comoda taglia 50. Il loro buonumore inoltre, influenza beneficamente i consorti. Per questo a corte tutti sperano che essendo Carlo un principe reggente felice, possa essere anche un sovrano «ombra» migliore. http://credit-n.ru/zaymyi-v-ukraine.html http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

In Migliaia In Fila Da Harrods Per i Saldi

Londra: In Migliaia In Fila Da Harrods Per i Saldi

(Asca-Afp) – Londra, 28 dic – Migliaia di persone hanno sfidato il gelo di Londra ritrovandosi in fila fin dalla mattina presto per attendere l’apertura di Harrods, al suo primo giorno di saldi post-natalizi . A dichiarare aperte le vendite sono stati l’attrice britannica Kelly Brook e il suo fidanzato americano Billy Zane, giunti a bordo di una carrozza, e un fiume umano si e’ riversato all’interno del magazzino, di proprieta’ dell’egiziano Mohamed Al Fayed. Il negozio oggi rimarra’ aperto per dodici ore. Si attendono almeno 300 mila visitatori ed un giro d’affari da 10 milioni di sterline. (Piu’ Europa). http://credit-n.ru/offers-zaim/oneclickmoney-zaim-na-kartu.html http://credit-n.ru/offers-zaim/mgnovennye-zaimy-na-kartu-bez-otkazov-kredito24.html

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