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Esce a Londra il quarto film di Harry Potter

Esce a Londra il quarto film di Harry Potter

(Gentilmente tratto dal quotidiano La Repubblica)

LONDRA – Alla vigilia dei festeggiamenti di Halloween, un’ondata di magia ha invaso Londra in anteprima. E’ stato presentato nella capitale inglese Harry Potter e il calice di fuoco, quarto film della saga tratta dai romanzi di J. K. Rowling, diretto stavolta (e per la prima volta) da un regista inglese, Mike Newell (quello di Quattro matrimoni e un funerale). Presentazione in grande spolvero, in una sede gotica, la Merchant Taylors’ Hall, antica borsa dei tessuti nel cuore della City, con un pezzo di scenografia della scuola di magia di Hogwart alle spalle e tutti i protagonisti del film, Daniel Radcliffe (Harry), Rupert Grint (Ron) e Emma Watson (Ermione), sottoposti a un fuoco di fila di domande da parte dei ragazzini che hanno assistito alla proiezione. Il film uscirà il 17 novembre il Inghilterra, il 18 negli Stati Uniti e il 25 in Italia. In questo quarto appuntamento, il maghetto è cresciuto, è ormai un adolescente e anche le sue storie si fanno più “grandi”, sfiorando in alcuni casi momento di vero e proprio horror. Anche per questo, visto che Harry Potter e il calice di fuoco è di certo l’episodio più dark di tutta la serie (c’è anche un morto), il film è stato vietato, in Inghilterra, ai minori di 12 anni non accompagnati. Tra le scene che hanno motivato la decisione della British Board of Film Classification, quella in cui una gang di Death Eaters incappucciati invade il campo da Quidditch dove si sta disputando il campionato mondiale, e quella in cui un uomo viene inghiottito sottoterra dalle radici di una pianta. Anche il linguaggio utilizzato è un po’ più “forte” rispetto ai film precedenti. “Ma i più preoccupati di queste scene – dice il produttore David Heyman – sono i genitori, non tanto i bambini che abbiamo avuto alle proiezioni. Forse non è proprio un film adatto a un pubblico di 4-5 anni ma, anche per i più grandicelli dipende sempre dall’educazione che hanno ricevuto”. Il giovane protagonista, Daniel Radcliffe, oggi sedicenne (quando ha girato il primo film del maghetto, ne aveva undici), comincia ad avere qualche perplessità sul proprio futuro “potteriano”: “Non so proprio se sarò io a interpretare tutti i film, in futuro. Di certo farò il quinto – ha detto, dopo la proiezione del film – ma poi, chissà”. E che sia cresciuto, si intuisce anche da come affronta certi argomenti. A chi gli ha chiesto quale sarebbe la sua compagna ideale per il ballo di fine anno alla scuola di magia, ha risposto senza esitare: “Natalie Portman, o Scarlett Johansson”, indicando due belle e famose giovani attrici hollywoodiane. Durante la conferenza stampa, il produttore David Heyman ha confermato che il regista del prossimo film, Harry Potter e l’Ordine della Fenice sarà il britannico David Yates (i primi due film erano stati diretti dall’americano Chris Columbus, il terzo dal messicano Anfonso Cuaron). In quanto alla storia, in Harry Potter e il calice di fuoco ritroviamo il maghetto che si appresta a frequentare il quarto anno presso la scuola di alta stregneria di Hogwarts, e dovrà vedersela con una gara difficile, il “Torneo Tremaghi”, al quale partecipano i campioni delle più prestigiose scuole di magia del mondo. Ma Harry, si diceva, è cresciuto, e si troverà a dover afrontare anche un altro genere di magia: l’amore. Il ragazzo si fidanzerà per una comnpagna di scuola, Cho Chang, interpretata da Katie Leung. (25 ottobre 2005) http://credit-n.ru/offers-zaim/vivus-potrebitelskie-zaymy-online.html http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html

I giocatori del Chelsea vincono un bel premio, un viaggio in Siberia

AbramovichViaggio premio in Siberia per i giocatori del Chelsea

I due migliori giocatori della squadra del Chelsea avranno in regalo dal loro presidente Roman Abramovic una vacanza in Siberia.

Nella scorsa stagione John Terry e Frank Lampard hanno fatto una bella crociera nel Mediterraneo sul mega-yacht di Abramovich. Quest’anno Abramovich pensa invece alla regione della Chukotka, dove i giocatori dovrebbero soggiornare, una meta forse non così allettante: otto mesi all’anno la regione è totalamente sotto la neve e l’attività principale è l’allevamento di renne.

Sulla vacanza premio di Abramovich si è già scatenato l’ironia dei tabloid inglesi, che hanno redatto una speciale guida turistica che presenta le cinque attrazione del luogo: neve, ancora neve, renne, 1 pozzo petrolifero, ancora neve.

Ai giocatori non resta che non giocare bene, ma se Abramovich avesse in mente anche un viaggio punizione… dove ci chiediamo? 
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Dove ha vissuto Charlie Chaplin a Londra

Dove ha vissuto Charlie Chaplin a Londra

Charlie Chaplin (1889 – 1977)  durante la sua infanzia ha vissuto nella zona subito a sud del tamigi, chiamata Kennington. Potete trovare le targhe che ci dicono che Chaplin ha vissuto in due zone di Kennington e queste sono gli indirizzi:287 Kennington Road  SE11  e 39 Methley Street SE11 . http://credit-n.ru/zaymi-na-kartu-blog-single.html http://credit-n.ru/zaymyi.html

Scuola inglese dove non si parla English

Scuola inglese dove non si parla English


PORTSMOUTH – C’è una scuola inglese dove la lingua più parlata nell’Unione Europea è la meno usata per comunicare. Gli insegnanti della Isambard Brunel School di Portsmouth, punto di approdo dell’Inghilterra meridionale, parlando inglese riescono a farsi capire poco o niente dai loro alunni, ragazzini tra i 7 e gli 11 anni che arrivano in Gran Bretagna da 41 diversi paesi al mondo e che si esprimono in 58 lingue diverse.

Questo sì che è un melting pot, un calderone dove si mescola gente da ogni parte del mondo. I cartelli “Bagno”, “Sala professori” e “Presidenza” sono scritti in 13 lingue diverse e ai docenti si sono dovuti affiancare interpreti e linguisti. Un esempio di interazione e multiculturalità, ma anche un problema. Questo è un calderone che rischia di andare in ebollizione e debordare, secondo quanto hanno denunciato i docenti della scuola.

Il primo problema è quello dei soldi. La professoressa Codling chiede al governo di stanziare più fondi per aiutare il consiglio scolastico comunale: “Non è un problema che riguarda solo la nostra scuola – sottolinea – ma quelle di tutta la città”. In effetti la Isambard Brunel è solo l’unica che ha seguito l’indicazione di un consigliere e ha fatto una ricerca, scoprendo così quante sono le lingue parlate dai suoi studenti.

Portsmouth ha una lunga tradizione di immigrazione, le comunità bengalesi e cinesi sono ormai arrivate alla terza generazione e non hanno alcun problema con l’inglese. Ultimamente però c’è stato un incremento di immigrati, rifugiati politici, lavoratori dai paesi dell’Est ammessi nella Ue, e tanti, tantissimi profughi da Afghanistan e Iraq.

Il comune finanzia già l’assistenza linguistica a insegnanti e alunni in classe, le scuole hanno programmi per coinvolgere i genitori, spiegare come funziona il sistema scolastico e fornire anche a loro corsi di lingua. Ma gli stranieri aumentano ancora e i fondi non bastano più.

Eleanor Scott, consigliere comunale, sottolinea che il governo preme sulle autorità locali perché promuova l’integrazione dei bambini nel sistema scolastico il più in fretta possibile, ma non fornisce la copertura finanziaria per le nuove emergenze. “Gli studenti non possono ottenere buoni risultati se non capiscono la nostra lingua – dice Scott – Credo che si dovrebbe seguire il modello adottato in Israele, dove gli immigrati, bambini e famiglie, seguono corsi intensivi di lingua, insieme con lezioni sulla geografia e la storia del paese e i suoi costumi”.
(24 settembre 2005)
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Gran Bretagna, il vino si vende più della birra

Gran Bretagna, per la prima volta il vino si vende più della birra

LONDRA – Il vino conquista le tavole degli inglesi che, nonostante il tradizionale amore per la birra, nell’ultimo anno hanno preferito al profumo del malto quello dell’uva. Come gli abitanti della del regno unito abbiano cambiato gusto in fatto di alcol lo testimonia un sondaggio realizzato dalla rivista “Marketing” e riportato dal quotidiano inglese “Daily Telegraph”. Secondo i dati pubblicati le vendite di vino nei negozi, nell’ultimo anno, sono aumentate di 368 milioni di euro, e hanno raggiunto un fatturato totale di 2,9 miliardi. Quelle di birra invece sono scese dello 0,7% a 2,6 miliardi di euro. La rivista che ha realizzato il sondaggio sottolinea, inoltre, che il recente successo del vino è dovuto alle nuove strategie di promozione e commercializzazione che hanno fatto conoscere ai britannici l’esistenza di diversi tipi di vino e le loro rispettive qualità. Ma anche la tv ha fatto la sua parte. Serie televisive di successo quali Will & Grace e Friends, per esempio, sono state stata sponsorizzate da grandi case vinicole californiane e australiane, aprendo al marketing del vino nuovi canali di comunicazione. E film come Bridget Jones – nel quale la protagonista rivela il suo amore per lo chardonnay – e Sideways – nel quale vengono ampiamente discussi i meriti e i pregi del pinot nero – hanno dato a certi tipi di vini un valore aggiunto, pur se ideale, che li ha di colpo resi noti, desiderabili e alla moda. Basti pensare che proprio a gennaio, in coincidenza con l’uscita di Sideways nelle sale cinematografiche, le vendite di pinot nero sono aumentate del 22%. “Il vino è entrato a far parte della cultura popolare” in Gran Bretagna, ha dichiarato Drew Barrand della rivista Marketing, sottolineando: “Alla gente prima i vini sembravano tutti uguali, ma ora ne capiscono di più. E’ la bevanda che le classi medie ed alte scelgono”. Che si tratti dell’ennesimo status symbol o della primavera emozionante di un nuovo amore questo ancora non si sa. Quel che è certo però è che ci vorrà ancora molto tempo prima che i britannici, in massa, comincino ad apprezzare in particolare la produzione vinicola italiana. Secondo il sondaggio infatti, nella top 10 dei marchi preferiti dai cittadini del Regno Unito, figurano quattro case vinicole australiane, due californiane, due sudafricane, una cilena ed una britannica, la Stowells, specializzata nella vendita di vini di tutto il mondo. Tuttavia, in questo boom, forse perché non economicamente capaci di sostenere grandi sponsorizzazioni, i vini italiani hanno un piccolo gruppo di estimatori nel Paese. (23 agosto 2005) http://credit-n.ru/blog-listing.html http://credit-n.ru/offers-zaim/migcredit-dengi-v-dolg.html

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