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Londra, una polizia per i social network

Londra, una polizia per i social network

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Il pericolo che corrono i minorenni in rete che si affidano ai servizi di comunità sempre più diffusi sarebbero troppo alti per restare a guardare. Genitori e docenti sul piede di guerra

Londra – Il tarlo della pedopornografia e lo spettro degli assassini seriali hanno indotto il governo britannico a lanciare un programma d’investigazioni su una celebre comunità virtuale frequentata da minorenni, Bebo.com. Secondo gli inquirenti, i minori potrebbero avere utilizzato Bebo.com per esporre troppe informazioni personali, esponendosi così a numerosi pericoli: maniaci sessuali, rapitori, pedofili.

L’agenzia speciale antipedofilia di Londra è stata informata di questa situazione soltanto negli ultimi tempi, si apprende dal The Guardian. Il ruolo dei genitori, sostiene il quotidiano, è stato fondamentale: messi in allerta dai resoconti della polizia, che parlano di un’Internet britannica popolata da almeno 50mila maniaci, hanno iniziato ad inondare di lettere il Child Exploitation and Online Protection Centre.

In base ad alcune stime ufficiali, il 61% dei giovani tra 13 e 17 anni utilizza servizi di social networking, da Facebook al celebre MySpace. Proprio tra utenti MySpace, ad esempio, si sarebbero verificati spiacevoli episodi di stupri e violenze ai danni di giovani donne americane: episodi che hanno provocato reazioni di panico su scala planetaria, soprattutto tra gli insegnanti.

La maggior parte degli studenti delle scuole dell’obbligo, infatti, utilizza spesso la connessione dell’istituto scolastico per passare il tempo su queste comunità digitali. È il caso di Linda Wybar, una giovane professoressa di una scuola femminile che ha scoperto particolari sorprendenti riguardo alle attività online delle proprie alunne.

Circa 700 ragazze in piena età adolescenziale, dai 13 ai 17 anni, avevano aderito a Bebo.com mostrandosi in foto seminude oppure in biancheria intima. Particolari “indecenti” che hanno spinto la Wybar ad esporre denuncia: “Le ragazze raccontano troppe informazioni riguardo al loro conto e soprattutto includono questo tipo di immagini, che praticamente sono erotiche: tutti elementi che le espongono a potenziali pedofili”.

Jim Gamble, il capo dell’agenzia antipedofilia britannica, è stato intervistato dal Guardian ed ha sottolineato che “i social network sono l’ultima tendenza, sono il nuovo modo che permette ai giovani d’incontrarsi e fare conoscenza”. Gamble non vuole generalizzare e parla dei social network come di “buone opportunità per i minori, esattamente come stare ai giardinetti: l’unica differenza è che su Internet non ci sono insegnanti, poliziotti o genitori che tengono d’occhio la situazione”.

Poche settimane fa, l’opinione pubblica della Gran Bretagna è stata “svegliata” dalla condanna ad otto anni di reclusione per un pedofilo che adescava le vittime attraverso Internet. Da quel momento, l’attenzione della stampa e delle associazioni civili nei confronti dell’uso dei mezzi di comunicazione interpersonali è cresciuta con intensità sempre maggiore.

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Afghanistan: GB, esame urgente per invio altre truppe

Afghanistan: GB, esame urgente per invio altre truppe


(ANSA) – LONDRA- La Gran Bretagna esamina ‘con urgenza’ la possibilita’ di inviare truppe supplementari in Afghanistan. Lo ha annunciato oggi il ministro della Difesa Des Browne. Il premier Tony Blair aveva promesso fin da martedi’ che avrebbe risposto ‘positivamente’ a qualsiasi richiesta di rinforzi per le truppe britanniche in Afghanistan. L’annuncio di Browne giunge all’indomani della morte di un sesto soldato britannico in un mese in Afghanistan.
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Primo anniversario delle bombe di Londra. Tra rabbia e paura

Primo anniversario delle bombe di Londra. Tra rabbia e paura

articolo di Gideon Long

LONDRA (Reuters) – Il Regno Unito ricorda oggi il primo anniversario delle bombe di Londra in un clima dI calma riflessione e alcuni dei sopravvissuti dicono di avere ancora paura del terrorismo islamico perché li ha attaccati una volta e potrebbe rifarlo.

Il 7 luglio dell’anno scorso quattro giovani musulmani di origine britannica si sono fatti saltare in aria su metro e bus del trasporto pubblico londinese uccidendo 52 persone e ferendone 700.

Nonostante un’esaustiva inchiesta della polizia, nessuno è stato ancora incriminato in connessione agli attacchi e il governo dice di conoscere poco delle motivazioni che hanno spinto i kamikaze, del loro eventuale addestramento all’estero o del loro legame con Al Qaeda.

“So che ci sarà un altro attacco. So che non siamo sicuri”, dice Rachel North, 35 anni, che si trovava sul vagone della Piccadilly Line che saltò in aria vicino a Russell Square, uccidendo 26 pendolari.

Con un tempismo perfetto, probabilmente frutto del calcolo, ieri è stato diffuso un video nel quale Shehzad Tanweer, uno degli attentatori, ha letto le sue ultime parole prima di morire.

Il video, di cui pochi erano a conoscenza fino a ieri, è stato trasmesso da Al Jazeera, il canale televisivo con sede in Qatar e ha mostrato anche immagini di uno dei leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahri, che lascia intendere un legame tra la rete di Osama bin Laden e gli attentatori.

Nel video Tanweer ha detto che gli attentati che stavano per mettere a segno sarebbero stati “solo l’inizio”.

“Ci sarà una serie di attacchi che continueranno e diventeranno più forti fino a che tu (Regno Unito) non mandi via i tuoi soldati dall’Afghanistan e dall’Iraq”, dice Tanweer.

“Che tu sia dannato all’Inferno”, titola oggi il Daily Mirror in prima pagina pubblicando la foto di Tanweer.
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Londra: Justin Timberlake da record

Il concerto londinese del 13 luglio esaurito in quattro minutiRecord personale per Justin Timberlake.

http://mtv.it
L’unico concerto del Pop Idol annunciato fino a questo momento – Londra, 13 luglio – ha registrato un sold out in quattro minuti netti.
I biglietti sono andati letteramente a ruba in una manciata di secondi, con una media di undici acquisti al secondo.
In quell’occasione JT presenterà dal vivo “FutureSex/LoveSounds”, il suo nuovo album, anticipato dal singolo “Sexy Back”.
Il disco arriverà nei negozi l’8 settembre.

Intanto Justin e Cameron Diaz hanno decisamente smentito le voci di una rottura facendosi immortalare in una vacanza romantica a Parigi.

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Londra: la scienza scopre l'acqua calda

test: il calore che viene dalla borsa agisce come un anestetico

La scienza scopre l’acqua calda
“Così riesce a spegnere il dolore”
 
DI ENRICO FRANCESCHINI

http://repubblica.it
LONDRA – E’ un rimedio che viene dal passato: un contenitore di plastica, pieno di acqua bollente, da tenere premuto contro la pancia per curare mal di stomaco, indigestione, dolori mestruali o di varia natura. Una terapia semplice, economica, naturale, della cui efficacia avevano tuttavia sempre dubitato in molti: sembrava un palliativo, l’equivalente di un placebo, un sistema per illudere il malato – in mancanza di medicinali più efficaci – che presto si sarebbe sentito meglio e il dolore sarebbe diminuito.

Ma adesso uno studioso del Regno Unito ha scoperto che la mitica “borsa dell’acqua calda” è veramente in grado di far passare il mal di pancia e rappresenta una cura altrettanto valida di quella offerta dai comuni antidolorifici. A rivelarlo, con un intervento al congresso annuale della Physiological Society, è stato il dottor Brian King, ricercatore dello University College di Londra.

Sulla base di rigorosi test scientifici, lo studioso ha stabilito che il calore proveniente dalla borsa blocca i messaggi che dallo stomaco trasmettono al cervello la sensazione del dolore. In pratica, la borsa dell’acqua calda agisce come un anestetico, al punto da poter sostituire le tradizionali pillole di analgesico, perlomeno nel breve termine, fornendo sollievo al corpo per un’ora o più.

“Il calore non si limita a produrre conforto e ad avere l’effetto psicologico di un placebo”, ha dichiarato il dottor King, “bensì riesce effettivamente a deattivare il dolore a un livello molecolare in un modo molto simile a quello in cui agiscono gli antidolorifici che si comprano in farmacia senza ricetta”.

Una persona prova dolori di stomaco, ha spiegato lo studioso, quando cellule danneggiate o morenti producono uno scoppio di energia. Tale energia accende dei ricettori che inviano messaggi al cervello avvertendolo che qualcosa non va e conducendo così alla sensazione di dolore. “Il dolore di una colica o del ciclo mestruale, per esempio, è provocato da una temporanea riduzione del flusso sanguineo agli organi, causando dei danni ai tessuti locali e attivando i ricettori del dolore”, osserva il dottor King.

“Ma premendo un contenitore di acqua superiore a 40 gradi centigradi sulla fonte del dolore si mettono in moto i ricettori del calore, che a loro volta bloccano quelli del dolore, impedendo l’invio degli avvertimenti d’allarme al cervello”. Il problema di questo rimedio fai-da-te è che il calore può produrre un sollievo soltanto temporaneo, conclude lo studioso, per cui l’obiettivo di future ricerche in tale campo continuerà a essere quello di sviluppare medicinali ad effetto prolungato.

Ma intanto è stato scientificamente provato, per la prima volta, che la “borsa” consigliata da nonne, madri e mogli ai propri familiari aiuta veramente ad alleviare le sofferenze: e la “scoperta dell’acqua calda”, una volta tanto, fa notizia, finendo su tutti i giornali di Gran Bretagna.

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