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Il DNA del Vaiolo arriva per posta

Il Dna del vaiolo arriva per posta

http://lastampa.it

L’ESPERIMENTO DEL GUARDIAN: UN LABORATORIO LONDINESE HA SPEDITO A RICHIESTA E SENZA ALCUN CONTROLLO IL MATERIALE GENETICO NECESSARIO

 

La legge inglese non lo vieta. È allarme, i terroristi potrebbero scatenare il contagio
 LONDRA. Una provetta arrivata per posta. Raccomandata, in busta imbottita, indirizzo privato. Nella fiala, una goccia di gel bianco: una sequenza incompleta, modificata, tratta dal Dna del vaiolo. Costo: 33 sterline e 8 pence. Per richiederla a un laboratorio inglese di biotech, che non si è neppure accorto di avere affrancato e spedito un «mattone» genetico di un mortale patogeno, è bastato inventare il nome di una ditta, con tanto di email libera e numero di cellulare. È stato facilissimo per il «Guardian» dimostrare che qualunque terrorista dotato di laboratorio e PhD potrebbe ordinare per posta i segmenti del devastante virus, incollarli nell’ordine giusto e decimare l’umanità. Il genoma della malattia ormai debellata è infatti pubblicamente disponibile su banche dati online.

L’inchiesta del giornale britannico ha fatto venire i sudori freddi a politici ed esperti di armi batteriologiche, i quali si sono improvvisamente resi conto che esiste un vuoto legislativo per cui i laboratori di biotecnologia non hanno l’obbligo di filtrare e verificare le richieste di sequenze di patogeni potenzialmente pericolosi. Prima di acquistare online quel piccolo pezzo di Dna del vaiolo, il «Guardian» aveva interpellato alcuni scienziato. Quindi aveva chiesto alla ditta inglese VH Bio Ltd tre piccole modifiche alla sequenza, cioé delle «interruzioni» in modo da renderla innocua e anche per essere sicuro di non violare la legge antiterrorismo del 2001 che proibisce il possesso e l’uso dei pericolosi «patogeni e tossine categoria 5», Dna incluso.

Il fornitore ha telefonato per verificare l’indirizzo, ma il giornalista ha addotto la scusa che la presunta ditta stava cambiando sede. La sequenza genetica recapitata all’indirizzo di un appartamento nella parte settentrionale di Londra, conteneva 78 lettere del Dna del vaiolo, parte del rivestimento proteico del virus. «Alan Volkers, presidente di VH Bio Ltd – scrive il giornale – ha detto che la ditta ignorava che la sequenza da loro prodotta fosse una sequenza modificata del virus del vaiolo, aggiungendo che molti clienti regolari richiedono sequenze del Dna di organismi patogeni, e la sua ditta di norma non scannerizza ordini di sequenze contenenti meno di 100 lettere». La VH Bio, come altre ditte del settore, smaltisce quotidianamente centinaia di ordini di sequenze genetiche brevi.

Dice il dottor Volkers: «Sarebbe impossibile filtrarle tutte e lavorare con successo. Non ci sono regole che ci richiedano di effettuare controlli sul background dei clienti. Se verranno introdotte, le rispetteremo». Nessuno in questo caso ha violato la legge, ma il punto è che chiunque al momento può ordinare sequenze genetiche, e le domande e i controlli sono facoltativi. «È un campo nuovo e le regole non si sono ancora adeguate alla tecnologia», dice Robert Jones della ditta di Seattle Craic Computing, che costruisce software-filtro per alcuni laboratori di biologia di sintesi. E infatti un loro software chiamato «Blackwatch», preposto a rilevare sequenze genetiche simili a quelle di organismi pericolosi, ha puntualmente identificato come sospetta la sequenza richiesta dal «Guardian».

È la nuova frontiera della biologia di sintesi, che intende creare nuove forme di vita e permette di produrre virus artificiali partendo da singoli geni. È già stato possibile ricostruire in laboratorio la polio e l’influenza spagnola. Il genoma del vaiolo è molto più lungo e complesso, in quanto è composto di 185 mila lettere. Anche se il virus è sotto chiave nei laboratori americani e russi è inammissibile che qualche terrorista possa acquistarne sequenze artificiali molto corte senza dare nell’occhio: secondo uno studio, infettando 10 persone il virus ne farebbe ammalare 2,2 milioni in soli 180 giorni.

Edward Hammond, esperto di armi biologiche per l’organizzazione non governativa «Sunshine Project», dice: «La cosa più preoccupante della biologia di sintesi è che rende capaci di creare nuove malattie potenzialmente pericolosissime o ricrearne altre che erano state debellate». Eckard Wimmer, della State University di New York auspica regole severe per i laboratori. Il deputato britannico Phil Willis, presidente della commissione parlamentare scienza e tecnologia, rabbrividisce: «È la storia più sconvolgente che abbia sentito da qualche tempo a questa parte. Chiaramente è un enorme vuoto legislativo che bisogna riempire». Anche Alistair Hay, esperto di armi biochimiche all’Università di Leeds, è preoccupato: «Mi sorprende che sia stato così facile».
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The Killers sono a Londra

I The Killers sono volati a Londra per continuare a lavorare al loro prossimo e secondo studio album.

http://newsic.it
La band, dopo aver completato le session a Las Vegas, ha deciso di rifugiarsi sulle rive del tamigi (Londra) per completare il follow-up di “Hot Fuss”.
 
 
“Sarà più serioso del precedente lavoro” ha detto Brandon Flowers “Segno che la band sta crescendo. Non parlermo più solo di teenager…”
 
Tra le nuove tracce del disco, dovrebbero esserci anche: ´Have You Ever Seen The Lights?´, ´Bling´ e ´Sam´s Town´. (c.c.)
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Il viaggio di Fornarina a Londra

Il viaggio di Fornarina a Londra

http://modaonline.it

  
Nuovo flagship per Fornarina in Carnaby Street. Ispirato ad un viaggio nell’universo della griffe, grazie all’interpretazione di Giorgio Borruso, interprete delle più prestigiose location del marchio

Perché concepito come un viaggio è il nuovo flagship store della griffe che, grazie all’ispirazione di Giorgio Borruso, partner dell’azienda dall’opening di Las Vegas nel 2004, prosegue nella capitale londinese il percorso delle sue prestigiose location, ideate ognuna con una personalissima, e altamente innovativa, visione di spazi e arredi. Il concept del nuovo spazio, non a caso ospitato in una delle zone più sofisticate e di ricerca dello shopping cittadino, si apre al visitatore con un percorso altamente scenografico, ma al contempo funzionale. Tra il primo e il secondo livello una scala in metacrilato trasparente collega gli spazi con una traiettoria avvolgente, mente elementi onirici di forma convessa, retroilluminati, creano suggestivi effetti di luci appesi a pareti e soffitti, e mettono in scena il mondo di Fornarina secondo il gusto metropolitano e internazionale che la contraddistingue.
 

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Il musical dei Ramones sbarca a Londra

Il musical dei Ramones sbarca a Londra

Articola tratto da http://okmusik.com
 Il musical basato sulle canzoni dei Ramones, “Gabba Gabba Hey! A Punk Rock Musical”, sbarca a Londra dal 31 Luglio al 5 Agosto al Koko. Il direttore artistico ed ex membro della band Tommy, parteciperà ad ogni serata, in compagnia anche di altre vecchie conoscenze come Nick Sheppard dei Clash. Il Musical ovviamente include alcuni dei più grandi successi della band tra i quali: I Wanna Be Sedated, Beat On The Brat, Blitzkrieg Bop.

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Londra, nessuna incriminazione per Kate Moss dopo accuse cocaina

Londra, nessuna incriminazione per Kate Moss dopo accuse cocaina
 
  
LONDRA (Reuters) – La top model britannica Kate Moss non sarà incriminata per aver assunto droga illegale in uno studio di registrazione di Londra l’anno scorso. Lo ha reso noto oggi il Servizio di Procura della Corona (Cps).

La 32enne è stata interrogata, ma non arrestata dalla polizia dopo che a settembre dell’anno scorso il tabloid Daily mirror aveva pubblicato le foto della Moss in apparentemente sniffava cocaina.

Il Cps ha detto di aver concluso che non c’è non ci sono prove sufficienti tali da prospettare un’incriminazione per la modella.

L’analisi delle immagini limitano la sostanza usata a una delle tre droghe — cocaina, ecstasy o anfetamina — ma Barclay ha detto che questo non è suffciente per accusare la modella, dato che ogni tipo di droga appartiene a categorie di controllo legale diverse.

“Per ottenere una condanna in questo caso la legge stabilisce che la procura deve provare oltre ogni ragionevole dubbio la categoria legale a cui appartiene la sostanza di cui si è fatto uso”.

Moss è volata all’estero poco dopo la pubblicazione delle foto sul tabloid e ha passato un po’ di tempo negli Stati Uniti, dove ha frequentato una clinica di recupero per tossicodipendenti, e in Francia, prima di tornare in Gran Bretagna.

Lo scandalo ha spinto la casa di moda britannica Burberry e quella svedese Hennes and Mauritz (H&M) ad interrompere i vincoli contrattuali con Moss, una delle facce più famose nel mondo della moda.

Anche la francese Chanel ha annunciato che non rinnoverà il contratto a Moss, una volta che sarà scaduto.

Moss non ha mai confessato di prendere droghe illegali, sebbene abbia presentato un comunicato in cui si scusava con i suoi amici e la sua famiglia per il comportamento tenuto che “si rifletteva malamente” anche su di loro.

Moss è uno dei soggetti preferiti dai giornali britannici, che ha seguito da vicino al sua relazione altalenate con l’inquieto cantante rock britannico Pete Doherty.

Doherty era stato giudicato colpevole all’inizio dell’anno per possesso di cocaina ed eroina.
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