Articoli su Londra

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Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


A Londra apre Quiksilver

A Londra apre Quiksilver 

tratto da http://www.dellamoda.it

Quiksilver, leader mondiale nell’abbigliamento sportivo, apre un nuovo punto vendita nell’esclusiva Regent Street di Londra. Su una superficie di quattrocento metri quadrati, lo store propone alla clientela tutte le collezioni del brand nonché tutti gli originali accessori di nuova creazione.

Il flagship londinese chiude il trio di negozi globali di Quiksilver affiancandosi a quello parigino degli Champs-Élysées e a quello newyorchese di Times Square. «Quiksilver intendeva creare un punto vendita del tutto inedito e innovativo, per offrire alla clientela britannica e internazionale una soluzione al dettaglio senza precedenti. Abbiamo preso la decisione strategica di inaugurare questo negozio flagship in Regent Street, location che attrae ogni anno cinquanta milioni di visitatori, al fine di individuare le tendenze del marcato britannici – ha commentato Pierre Agnès, presidente di Quiksilver Europe – sono certo che lo store di Regent Street rappresenti una tappa importante per quanto riguarda lo sviluppo della strategia al dettaglio adottata da Quiksilver a livello europeo». http://credit-n.ru http://credit-n.ru/offers-zaim/online-zaym-na-kartu-payps.html

Rugby – A Londra la finale di Heineken Cup 2007

rugby symbol Rugby – A Londra la finale di Heineken Cup 2007 

tratto da www.sporteconomy.it
 
La finale della Heineken Cup 2006-2007, la Champions League del rugby, si giocherà allo stadio di Twickenham, a Londra. Lo ha annunciato ufficialmente la ERC, comitato organizzatore dell’evento. La finale verrà disputata nel weekend del 19 e 20 maggio. Si tratta della terza volta di Twickenham, che ha già ospitato l’atto conclusivo della manifestazione nel 2000 e nel 2004.

Le 11 finali, contando anche quella che si giocherà quest’anno (il 20 maggio) al Millennium Stadium di Cardiff, sono finora state ospitate da sette diversi stadi: l’Arms Park di Cardiff, lo Stade Lescure di Bordeaux, Lansdowne Road, Parco dei Principi, Millennium Stadium, Murrayfield e Twickenham.   http://credit-n.ru/offers-zaim/moneyman-srochnye-zaimy-online.html http://credit-n.ru/potreb-kredit.html

Londra, rilasciati per errore oltre mille pericolosi criminali

Londra, rilasciati per errore oltre mille pericolosi criminali   

(Tratto da il Giornale.it)
 
Londra. Bufera sul governo britannico. Pochi giorni dopo aver annunciato un giro di vite nel controllo dei criminali pericolosi tornati in libertà, il ministro dell’Interno Charles Clarke fa la prima figuraccia. Clarke è stato costretto ad ammettere che negli ultimi sette anni più di mille stranieri che erano stati condannati per reati come omicidio,  stupro e pedofilia, non sono stati espulsi dal Paese finita di scontare la pena. «È chiaro che c’è stata una manchevolezza da parte di chi si doveva occupare di questa faccenda», ha detto Clarke che non ha voluto – o potuto – spiegare chi, tra l’amministrazione penitenziaria e il servizio di immigrazione,  non abbia fatto il proprio dovere. Tra i 1.023 «stranieri pericolosi» che ora sono liberi di girare per la Gran Bretagna, ci sono 5 assassini, 9 stupratori e 12 molestatori, tra cui 5 pedofili.
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Londra – Sul web la “scriba senzatetto”

Londra – Sul web la “scriba senzatetto” 

(tratto dalla Gazzettadelmeggiorno.it)  http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it
 
Un blog è l’unico contatto “pubblico” di una donna inglese rimasta senza lavoro, senza “famiglia” e senza abitazione e che vive in automobile, riuscendo a tirare avanti da sola con mezzi di fortuna
 
 LONDRA – È una storia emblematica dei nostri tempi: circondati da milioni di persone in una metropoli superaffollata, ci si può sentire comunque avvolti nella solitudine e nell’indifferenza, ma, una volta di fronte allo schermo del computer, si riesce a condividere le proprie emozioni con sconosciuti a migliaia di chilometri di distanza.
Una donna senzatetto che dalla scorsa estate vive in un’automobile a Londra, ha rotto il muro di silenzio che la separava dal resto del mondo con un diario online che l’ha resa celebre persino negli Usa, dove alcuni stanno addirittura pensando di realizzare un documentario sulla sua storia.
Da ormai otto mesi la donna, che si fa conoscere con il soprannome “lo scriba errante” (in inglese “the wandering scribe”), ha mantenuto uno stato di totale invisibilità al mondo esterno: si fa la doccia e stira i propri vestiti in luoghi pubblici come gli ospedali e tutti i suoi beni sono ammassati sui sedili posteriori della sua auto.
Ma anche se non parla mai con nessuno, da una biblioteca pubblica con accesso a internet la donna ha trovato il suo modo di comunicare con il mondo, trasformandosi nello scriba errante in un blog nel quale racconta tutte le sue esperienze e i suoi sentimenti.
L’autrice del blog spiega di «vergognarsi» di questa sua «vita bizzarra» e di volere perciò mantenere l’anonimato. Le ragioni che l’hanno spinta a vivere nella sua automobile sono molteplici, una serie di problemi economici ed emozionali che via via sono scaturiti in una crisi. Rimasta senza lavoro, la donna faticava a pagare l’affitto, ma è stato in seguito alla fine di una relazione che la situazione è precipitata. «Tutti possono venire colpiti da problemi psicologici. Siete fortunati se avete una famiglia e amici che vi aiutano, ma io avevo un problema e nessuno a cui rivolgermi», racconta la donna nel suo diario in rete.
È stato allora che la donna ha deciso di salire in macchina e iniziare a guidare, senza una meta precisa e utilizzando i soldi del sussidio statale per pagare la benzina e un poco da mangiare. «È stato spaventoso, l’unico modo per sopravvivere era non pensarci, distaccarmi completamente perché se ci pensavo, non ci riuscivo», racconta.
Rifiutando di considerarsi una senzatetto, la donna ha sempre evitato il contatto con altre persone nella sua condizione ed ha deliberatamente deciso di nascondere al mondo la maniera in cui vive. Da allora la sua vita è diventata una lotta quotidiana per riuscire a lavarsi e a stare al caldo.
«Il mio corpo è deformato da tutto questo freddo e da questa paura. Mi sono svegliata con le articolazioni indurite e doloranti ed ogni muscolo, in ogni parte di me, è come di pietra. Oggi tutto quello che voglio fare è stare sdraiata su una superficie dura, piatta e tiepida», racconta ad un tratto la donna, che ora riceve migliaia di email da persone in tutto il mondo, tra le quali alcune nella sua stessa condizione.
Per lei il blog rappresenta un modo «per mantenere la salute mentale e per ricominciare a comunicare con il prossimo». La donna è infatti determinata a ricominciare a vivere una vita normale e trovare un lavoro. «Se tutto va bene presto uscirò da questa situazione ed avrò una stanza mia, dove potrò chiudere la porta e lasciare fuori il resto del mondo», spiega.
Secondo Crisis, un’associazione britannica che si occupa dei senzatetto, il caso della donna non è unico e molte persone, fino a 380.000 secondo l’organizzazione, potrebbero vivere in Gran Bretagna in questo modo senza che nessuno se ne accorga.
«Un fattore comune è la dissoluzione del nucleo familiare, una mancanza di reti sociali dove nessuno è in grado di aiutare gli altri. Un grosso problema per i senzatetto è l’isolamento, che può diventare distruttivo», ha detto Lucy Maggs, portavoce di Crisis.
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A Limo la maratona di Londra Baldini quinto col record italiano

A Limo la maratona di Londra Baldini quinto col record italiano

(Tratto dal sito Repubblica.it)
LONDRA – Il keniano Felix Limo e l’americana Deena Kastor hanno vinto la maratona di Londra, una delle gare più dure e veloci del fondo internazionale. Quinto posto per il campione olimpico Stefano Baldini al record italiano in 2 ore, 7′ 22″, nove secondi meglio del limite precedente che lo stesso atleta stabiliì sempre a Londra nel 2002 quando fu sesto.

Limo, con il tempo di 2h06″39, ha preceduto il vincitore dello scorso anno, Martin Lel. Terzo posto per il sudafricano Ramaala davanti all’americano Khannouchi. La delusione è invece rappresentata dall’etiope Haile Gebrselassie, davvero affaticato come dimostra il nono piazzamento finale.

Per le donne la vittoria va all’americana Kastor, già vittoriosa a Chicago, che con il tempo di 2h19’35 diventa la settima donna a scendere sotto le 2h20′. Dietro di lei la russa Lyudmila Petrova con 2h21’29 e la Keniana Chepkemei a 2h21″45.

La gara maschile comincia con la fuga di diverse lepri come Gebre, Khannouchi, Mouaziz e un po’ di keniani. Baldini, come aveva annunciato conserva le energie, ma l’azzurro corre con 15″ di ritardo dal gruppo dei migliori. Al ventesimo chilometro il tempo è di 59’20”, più veloce del limite di Paul Tergat. Rischiano di staccarsi dal gruppetto dei migliori Khannouchi e Gharib. L’etiope Abiyote Guta e il keniano Paul Kimugul avanzano spediti.

La gara procede con una lunga fase di studio nella quale nessuno dei leader sembra voglia mettersi a tirare per gli altri. Poi, si stacca Lel che accellera mentre il gruppo si sfilaccia. Il crollo di Gebre è invece inatteso. Baldini al quarantesimo chilometro è sesto con 43″ di ritardo dai primi due. Testa a testa finale tra Lel e Limo ma è il secondo a spuntarla. Dietro, nell’ordine: Raamala, Khannouchi e il nostro Baldini.

Nella gara femminile subito avanti una delle favorite, ovvero la keniana Susan Chepkemei. A mettersi in mostra è comunque Deena Kastor, che dopo 34 minuti di gara si porta avanti con la Chepkamei e la Kosgei. Intanto si staccano dal gruppone Petrova, Yamauchi, Bogomolova e Adere. Saranno loro ad inseguire le fuggitive. Al ventesimo chilometro Deena Kastor e Susan Chepkemei passano in 1h06’12. Si stacca di poco meno di trenta secondi l’altra keniana Kosgei. Al trentacinquesimo chilometro Deena Kastor passa in 1h55’08. Sola con 58″ di vantaggio sulla Chepkemei.

Il terzo gruppo ha ormai assorbito la Kosgei, che sta cedendo. Bogomolova, Petrova e Adere hanno un minuto e mezzo di ritardo. Lotta personale contro il cronometro per la Kastor che a 2 km dall’arrivo vola da sola verso il traguardo che raggiunge con il tempo di 2h19’35. Seconda la russa Lyudmila Petrova e terza la keniana Chpkemei. Per quel che riguarda la maratona in carrozzina, quella maschile va a David Weir, mentre quella femminile alla nostra Francesca Porcellato per la quarta volta consecutiva. http://credit-n.ru/business-kredit.html http://credit-n.ru/zaymyi-next.html

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