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Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Mostra alla Redferns Music Picture Gallery sui Pink Floyd

Mostra alla Redferns Music Picture Gallery sui Pink Floyd

                          

Dal 21 febbraio prossimo al 18 aprile presso la Redferns Music Picture Gallery in Bramley Street ci sarà una ricca esposizione del noto gruppo musicale . Sarà intitolata “Shine on you crazy diamond”.  Grazie alle centinaia di fotografie e ai vari oggetti raccolti sarà possibile ripercorrere la loro storia dagli esordi fino ad oggi.  http://credit-n.ru/offers-zaim/greenmoney-online-zaymi-za-20-minut.html http://credit-n.ru/offers-zaim/oneclickmoney-zaim-na-kartu.html

Da Londra nuovi rimedi contro la depressione

Da Londra nuovi rimedi contro la depressione

(Tratto dal settimanale l’Espresso)
Paesaggi caraibici nelle sale d’attesa dei medici e bagni di luce artificiale a casa o al museo. Da Londra i nuovi rimedi per battere la depressione invernale
di Daniela de Rosa
 Cielo grigio, umore nero. Gli scienziati lo chiamano “Sad”, Seasonal Affective Disorder, e pare sia una vera e propria malattia che colpisce quanti d’inverno, a causa della mancanza prolungata di sufficiente luce del sole, sfioriscono come piante avvizzite e cadono in un’apatica depressione stagionale. Se a questo poi si aggiungono i malanni di stagione, il raffreddore, e magari un’influenza debilitante, finisce che i mesi più bui dell’anno rischiano di avere davvero un pessimo effetto sugli abitanti dei Paesi nordici.

Ne sa qualcosa il dottor Alex Boback, General Pratictioner – ovvero medico della mutua – a Wandswoth, sud di Londra. I pazienti si presentavano da lui, soprattutto tra dicembre e marzo, con piccoli problemi stagionali ma con una faccia ben poco allegra. E in sala d’aspetto, tra starnuti e tossicchiamenti, l’atmosfera era ancora più deprimente. Così, tanto per tirare un po’ su di morale i pazienti in attesa, e soprattutto per vedere se la mancanza di sole è inversamente proporzionale al numero di ammalati che stanziano nella sua sala d’attesa, il fantasioso dottore si è messo d’accordo con Virgin Holiday, un tour operator specializzato in vacanze tropicali, e ha cambiato faccia alla sua sala d’attesa. Niente più sedie e riviste datate, con qualche banale quadro alle pareti, ma sdraio e lettini prendisole, una spiaggia caraibica dipinta sulla parete di fondo, lo sciabordio delle onde che dallo stereo invade tutta la sala, qualche palma e un po’ di sabbia nel caso qualche bambino volesse giocare a formine in attesa della visita.

Il risultato, dopo il primo momento di stupore, è stato sorprendetemente positivo. I pazienti sono più allegri, chiacchierano distesi sui lettini invece di guardarsi l’un l’altro con musi lunghi e qualcuno, uscito dal consultorio, punta diretto alla prima agenzia di viaggi.

Il dottore si riserva di dare una forma scientifica ai risultati dell’esperimento, ma intanto il buonumore dei pazienti è aumentato. Così come quello di coloro che si presentano nel nuovo spazio del Science Museum per fare il pieno di luce. Basta prenotarsi per avere, gratis, venti minuti di seduta in grado di battere la depressione invernale. In un’apposita stanza bianca, con un grande divano nel mezzo, ci si espone a una luce di almeno 2500 lux (unità che misura l’intensità della luce; una lampadina di casa ne produce da 200 a 500, una giornata di sole 100 mila). Magari non abbastanza per guarire i casi gravi di Sad, ma sufficienti per affrontare la giornata con uno spirito diverso. E il fatto che dal momento del lancio dell’iniziativa la light lounge sia stata presa d’assalto dai londinesi la dice lunga. Per chi volesse un trattamento più fai da te, c’è il pacchetto disponibile offerto dalla Seasonal Affection Disorder Association: per sole cinque sterline si riceve a casa un kit con notizie sulla Sad, le ultime ricerche sulla sindrome, i luoghi in cui noleggiare le lampade per i trattamenti e consigli su come adattare il proprio stile di vita. Resta un dubbio: servono cinque sterline per capire che una bella vacanza ai Caraibi migliora l’umore? http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html http://credit-n.ru/offers-zaim/platiza-mgnovenniy-zaim-online.html

Il vero Shakespeare ha l'orecchino

Il vero Shakespeare ha l’orecchino

(Tratto dal quotidiano il Giorno)
 
Un uomo sui quarant’anni con un orecchino d’oro sarebbe l’unica vera immagine del poeta inglese, la sola ad essere stata fatta quando il drammaturgo era ancora vivo 

 LONDRA, 5 FEBBRAIO 2006 – L’unica immagine veritiera di William Shakespeare? Un uomo sui quarant’anni con un orecchino d’oro, la sola a essere stata fatta quando il drammaturgo e poeta inglese era ancora vivo.

Si tratta, scrive il Sunday Times di oggi, del cosiddetto ritratto Chandos, che insieme ad altri cinque ritratti ‘verosimili’ e’ stato sottoposto ad indagini molto scrupolose alla National Portrait Gallery di Londra, in vista di una mostra dedicata al bardo di Stratford on Avon. Il ‘Chandos Portrait’ immortala Shakespeare quando aveva tra i 35 e i 40 anni, un eta’ che coincide con la datazione fatta dagli esperti, per i quali il quadro fu dipinto tra il 1600 e il 1610.

Secondo i documenti esaminati, il ritratto e’ opera di John Taylor, un attore amico di Shakespeare. Nel 1856 l’opera fu donata da Lord Ellesmere alla National Portrait Gallery, come prima opera della collezione del museo. Osservando il quadro ai raggi X, si e’ stabilito tra l’altro che la parte dell’orecchino d’oro e’ una delle poche non rimaneggiate o ritoccate (parte della barba, ad esempio, fu aggiunta successivamente).

La mostra esibira’ altre presunte immagini di Shakespeare, come l’incisione di Martin Doreshout, la piu’ celebre e la piu’ riprodotta su migliaia di libri e poster dedicati al poeta, ma sulla quale ci sono forti dubbi: Droeshout non incontro’ mai Shakespeare, dicono gli storici della letteratura. Gli esperti del museo hanno anche bollato come fasullo il cosiddetto ritratto Flower, di proprieta’ della Royal Shakespeare Company: e’ un falso del 19.mo secolo, copiato da un’immagine su legno del 16.mo secolo.

Ci sara’ anche un altro famoso ‘Shakespeare’: il ritratto Grafton, che ispiro’ l’immagine giovanile dell’autore, la stessa ripresa nel film ‘Shakespeare in Love’. Questo quadro risale agli anni 80 del ‘500, quando Shakespeare era ventenne. Tuttavia, non sono state trovate prove che confermino che si tratti du lui.  http://credit-n.ru/offers-zaim/creditter-srochnye-zaymi-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/creditter-srochnye-zaymi-online.html

LONDRA RICHIAMERA' DUEMILA SOLDATI A PARTIRE DA MAGGIO

IRAQ: LONDRA RICHIAMERA’ DUEMILA SOLDATI A PARTIRE DA MAGGIO
Londra, 5 feb. (Adnkronos) – Il governo di Londra potrebbe richiamare 2mila truppe dispiegate in Iraq a partire dal prossimo maggio. Lo scrive oggi il quotidiano britannico ‘Independent’, che cita una fonte anonime di Whitehall, il ministero dell’Interno, precisando che una prima avanguardia di 500 unita’ fara’ ritorno entro la fine di maggio, mentre saranno 2mila i soldati che verranno rimpatriati entro la fine dell’anno. http://credit-n.ru/offers-credit-card/ren-drive-365-credit-card.html http://credit-n.ru/vklady.html

Gran Bretagna cerca di attirare comunità gay

Gran Bretagna cerca di attirare comunità gay

(Tratto dal quotidiano Corriere della Sera)

La Gran Bretagna conquista un mercato da miliardi di sterline  STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
LONDRA – Storia, fish and chips e gay pride: se una volta la Gran Bretagna si promuoveva proiettando all’estero l’immagine dei suoi castelli, della famiglia reale, del rito del tè con i pasticcini, oggi punta anche sulle stradine di Soho, sul più grande festival omosessuale d’Europa, sugli alberghi esclusivamente per coppie dello stesso sesso. La chiamano la «sterlina rosa» e, secondo gli esperti, vale solo sul versante turismo circa 4,5 miliardi di sterline l’anno.
Una forza economica di tutto rispetto che il Regno Unito, dove dopo le bombe sulla metropolitana dello scorso luglio c’è stato un notevole calo dei visitatori, non può permettersi di non corteggiare. Ecco dunque, sul sito web VisitBritain.com – finanziato in parte dal ministero per la Cultura, l’informazione e lo sport – una sezione dedicata interamente alla Gran Bretagna gay. Il primo re omosessuale? Edoardo II, nel tredicesimo secolo. I diritti gay? La Scozia ne parlava già 400 anni fa. L’età del consenso? Sedici anni, come per gli eterosessuali, uno dei primi Paesi a raggiungere la parità. Sette le città particolarmente gay-friendly identificate dall’ente del turismo. Londra, Brighton, Manchester, Cardiff, Newcastle, Edimburgo e Glasgow.
Per ognuna, i consigli su dove alloggiare, dove mangiare, dove andare, cosa fare, tutto con l’accento su tolleranza e rispetto verso la comunità, o il turista, omosessuale. Se un tempo erano le manifestazioni di San Francisco e il Mardi Gras di Sydney a detenere il primato in fatto di visitatori, oggi il Gay Pride di Brighton, al primo posto in Europa, è in grado di dar filo da torcere. E poi c’è Londra con un universo fatto su misura per i gay: dal cruising di Old Compton Street, ai pub di Earl’s Court, alle camere del Philbeach Hotel. La capitale britannica, dopotutto, è stata la città di Oscar Wilde, di Virginia Woolf, di Sir Ian McKellen. Secondo Jason Pollock, direttore di Pride , organizzazione che offre consulenze ad agenzie di viaggi e società alberghiere su come attrarre clienti gay, il turismo omosessuale a Londra è aumentato in un anno del 40%: «Il sito di VisitBritain ha avuto un grande impatto sul numero di visitatori», ha detto.
Recentemente ha dovuto cambiare tono: se la pagina web era partita ribattezzando il paese l’United Queendom of Britain (dove Queen, oltre che per regina, sta per gay) e precisando che Elisabetta era in buona compagnia, oggi è molto più discreta. Benvenuti nella Gran Bretagna gay, si legge nei colori dell’arcobaleno. È stato frettolosamente tolto anche il riferimento alle gambe depilate di Gavin Henson, campione di rugby gallese che sino alla settimana scorsa veniva citato come una delle ragioni per visitare Cardiff. Nessun commento ufficiale dall’ente del turismo: sembra comunque che la decisione sia stata presa dopo una valanga di proteste, principalmente da esponenti della comunità gay: troppo derisorie le parole del sito.
Paola De Carolis
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