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Ragazza di 14 anni arrestata per omicidio

Ragazza di  14 anni  arrestata per omicidio

gang

Ragazza di 14 anni arrestata per omicidio

Ieri una ragazza di 14 anni, è stata arrestata e messa in prigione per aver preso parte ad un assalto  in cui è stato picchiato a morte un uomo: la ragazza è stata condannata a 8 anni.
Ha raggiunto gli amici che stavano colpendo l’uomo a cui ha dato un calcio, colpendone la testa, come se fosse una palla.
Altri tre amici sono stati poi arrestati e hanno preso 12 anni di carcere a testa per direttissima. La ragazza viene da un passato terrificante se si pensa che già all’età di tre anni era normale per lei vedere sua madre che si drogava Rimasta sola va a vivere con gli zii dove incontra la gang che la trascina verso la rovina della propria gioventù. Sconvolgente la confessione della ragazza dopo l’assalto in cui dice ridendo che ha picchiato l’uomo perché lo riteneva cattivo.  http://credit-n.ru/offers-zaim/vivus-potrebitelskie-zaymy-online.html http://credit-n.ru/kreditnye-karty-blog-single.html

FANTASMI ALL’AEREOPORTO DI HEATROW

FANTASMI  ALL’AEREOPORTO DI  HEATROW

 

fantasmi

Di solito associamo le apparizioni di fantasmi ad antiche dimore o a luoghi abbandonati ma bisogna considerare che queste possono essere anche nei luoghi più insospettabili come ad un  aeroporto di Londra. Secondo alcune testimonianze questo luogo ospiterebbe tre spettri e la prima presenza sarebbe stata avvertita da un’impiegata della Pan America. C’è comunque chi dice che si tratterebbe di uno scherzo di un malvivente che circola a Heatrow.
Un secondo spettro sarebbe stato visto in una sala dell’European Terminal ed un terzo sulla pista numero 1: un uomo molto alto con in testa una bombetta.
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La Londra di Virginia Woolf

La Londra di Virginia WoolfLa Londra di Virginia Woolf

(Tratto da Rai Educational)
Due inediti della Woolf – “The London Scene” e “Casa Carlyle” – dipingono luoghi e atmosfere di una Londra perduta alla memoria.
di Francesca Garofoli

Vedo un cerchio…
Vedo una macchia di giallo pallido…
Sento un suono…
Vedo un globo sospeso…
Vedo una nappa rosso cremisi…
Sento qualcosa che scalpita…

L’incipit di Le onde assegna una priorità indiscussa al vedere, e al sentire come prodotto e risultato di quello stesso vedere. Stiamo parlando di una qualità dello sguardo che è presto diventata la fortuna letteraria di Virginia Woolf, nonché l’archetipo di quel particolare tipo di visuale che dovrebbe essere propria di ogni scrittore: un guardare senza fissa dimora, l’inesausto cercare corrispondenze di forme e colori, che pennella la complessità esistenziale di un oggetto. “L’occhio stesso, naturale come una corolla, si dilata e si contrae alternativamente come un cuore”: la penna è quella di Marguerite Yourcenar che, in Pellegrina e straniera, rammenta ciò che più la colpì del suo incontro con la Woolf.

Mi azzarderei quasi a pensare che una scrittrice come Virginia Woolf non sarebbe potuta esistere al di fuori della lingua inglese: l’unica, oltre a quella greca, così ricca di sfumature del guardare. E sebbene i suoi personaggi vibrino di una propria interiorità, come corde appena sfiorate dal vento, è nello spazio a loro circostante che tale interiorità si manifesta: Mrs. Dalloway può dirsi tale perché attorno a lei c’è un universo cosmopolita che si muove, respira, parla a sua immagine e somiglianza.

L’universo della Woolf, e dei suoi personaggi, è Londra. Una Londra fitta di strade e di particolari e ogni particolare corrisponde a uno stato d’animo: ci sono i Docks, romantici e selvaggi, crudeli nella loro enormità; c’è Oxford Street, con i suoi negozi d’occasione e un brulicare di genti e di commerci; ci sono le antiche dimore di grandi nomi – Keats e i Carlyle, tanto per farne alcuni – con la loro ostinata resistenza al tempo; ci sono le abbazie e le cattedrali, ognuna con una propria qualità di luce e ombra; c’è il Parlamento con le sue regole d’altri tempi; ci sono i londinesi, come Mrs. Crowe che “un giorno non sarà più seduta nella sua poltrona vicino al fuoco, ad aspettare le cinque; Maria non andrà più ad aprire la porta; Mr. Graham avrà lasciato il suo posto in Parlamento. Mrs. Crowe sarà morta e Londra… no, Londra continuerà a esistere, ma non sarà mai più la stessa città”.

Vere e proprie pennellate, come quelle distribuite in Casa Carlyle. Esercizi di stile, li hanno chiamati, perché molti degli scritti qui raccolti sono scritti giovanili, quasi appunti o frammenti di luoghi e persone. Alcuni passi verranno ripresi nella maturità, forgiati, cambiati o confermati, all’interno di opere di maggior fama. Ma come si può parlare di esercizi di stile quando ognuna di queste pennellate è di per sé sufficiente a rendere un’atmosfera, un contesto, una storia? La sola descrizione di un salotto basta a raccontarci i più intimi segreti di chi lo abita, e persino di chi lo frequenta.

Ci sono gli oggetti, le persone, le situazioni. C’è la città, le sue vie, le sue case… Apparentemente ogni cosa è scollata dall’altra, ma alla fine è come salire in cima a una collina e guardare giù: “Allora si vede Londra nella sua interezza… Londra affollata, fatta a pezzi e ricomposta, con le sue cupole a sovrastare la città e le sue cattedrali a vigilarla; i suoi comignoli e le sue guglie; le sue gru e i suoi gazometri; e quella fuliggine perenne che né primavera né autunno riescono a spazzare via”.

Virginia Woolf
The London Scene
Snowbooks, 2004
pp. 95, £ 11,99 http://credit-n.ru/offers-credit-card/ren-drive-365-credit-card.html http://credit-n.ru/informacija.html

BALENA DEL TAMIGI IN MUSEO STORIA NATURALE?

BALENA DEL tamigi IN MUSEO STORIA NATURALE
Londra, 23 gen. (Adnkronos/Dpa) – Potrebbe finire in un museo la balena ‘Willy’ che ha richiamato l’attenzione di tutti i principali media dopo che e’ stata vista risalire il tamigi. I resti del cetaceo, lungo 6 metri, morto sabato nonostante i soccorritori avessero tentato il possibile per riportalo in mare, potrebbero essere ora esposti nel Museo di storia naturale della capitale britannica.

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Il Chelsea cerca casa

Stanford BridgeIl Chelsea cerca casa

Il Chelsea di Abramovich afferma ufficialmente di voler solamente ristrutturare il suo attuale impianto portando il numero dei posti a più di 50.000. Le indiscrezioni trapelate parlano invece di un Chelsea che sembra cercare una nuova casa e pare interessato all’acquisto dell’ Earls Court Exhibition Centre (14 ettari ed un nuovo stadio da 65.000 posti, costo 600 milioni di Euro).

La costruzione di un impianto nuovo e più capiente è certamente un’esigenza da soddisfare, considerando anche che la ristrutturazione dell’attuale stadio, lo Stamford Bridge, costerebbe moltissimo e non garantirebbe il risultato sperato. 

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