12/01/2006
Giornalista inglese racconta irruzione della polizia
Giornalista inglese racconta irruzione della polizia a Genova
(ANSA)
Mercoledì, 11 gennaio 2006 E’ ripreso stamane, con l’ interrogatorio del teste William Hayton, giornalista britannico della BBC, il processo a carico di 29 poliziotti imputati per l’ irruzione sanguinosa nella scuola Diaz avvenuta durante il G8 del 2001. Gli imputati devono rispondere a vario titolo di falsità ideologica, calunnia, lesioni gravi, danneggiamenti e percosse. Il giornalista inglese al momento dell’ irruzione si trovava nella vicina scuola Pascoli, dove era stato allestito il media center a disposizione della stampa. Nel corso della deposizione, il giornalista ha raccontato che nella scuola rimase bloccato per oltre venti minuti e venne anche minacciato da un poliziotto di non usare il cellulare per raccontare a Londra cosa stava succedendo. “Sono stato anche minacciato – ha detto – di essere picchiato se continuavo a lavorare”. “A tutti i giornalisti – ha aggiunto – che stavano con me, al terzo piano dell’ edificio, fu impedito di lavorare e alcuni vennero presi anche a manganellate nelle gambe”. Alla domanda del Pm Enrico Zucca se la perquisizione fosse stata annunciata, il teste ha risposto: “Non c’ è stato alcun preavviso da parte della polizia e la perquisizione venne fatta a mio parere in modo disordinato e poco accurato”. Il giornalista inglese, nel corso dell’ interrogatorio da parte dei difensori, ha aggiunto che la polizia, durante l’ irruzione nel mediacenter allestito nella scuola Pascoli, sequestrò nastri, telecamere, floppy disk, una maschera antigas e un coltello. Gli oggetti però non risultano in alcun verbale, per cui i poliziotti che fecero l’ irruzione devono rispondere dell’ accusa di peculato. In merito poi al presunto lancio di oggetti da parte dei no global contro la polizia, sostenuto dalle forze dell’ ordine per giustificare l’ irruzione nelle due scuole, Hayton ha raccontato di non aver visto alcun lancio. “Ricordo invece – ha aggiunto – che dopo l’ irruzione la folla urlava alla polizia ‘Assassini’. Solo allora ho avuto l’ impressione di qualche lancio di oggetti contro i poliziotti, tanto che altri alzarono le mani per impedirli”. Il teste ha poi sottolineato che una foto mandata in onda dalla BBC ritraeva questa scena come se fossero i manifestanti che alzavano le braccia per arrendersi alla polizia. In realtà cercavano di impedire questi lanci e proteggere la polizia”. Il processo continua nel pomeriggio con la deposizione di un altro giornalista inglese free-lance, Hamish Campbell, originario di Cannington, autore di un filmato che riprende l’ irruzione della polizia nella scuola Diaz. All’udienza di stamane, davanti alla terza sezione presieduta da Gabrio Barone, il pubblico era formato solo da giornalisti italiani e stranieri, tra cui una troupe della BBC inglese e una giornalista olandese. (ANSA).


Pubblicità (ASCA-AFP) – Londra, 11 gen – Un agente della polizia londinese, il 28enne indiano di religione musulmana Zaher Zamir, ha accusato la Metropolitan Police di Londra di discriminazione razziale, accusando i suoi istruttore di ostacolare la sua carriera. Zamir ha detto alla magistratura inglese che, solo asiatico musulmano nella sua classe nel periodo di addestramento, era stato sottoposto a trattamenti che lo avevano fatto ”sentire differente” e che era stato sottoposto a pressioni per indurlo a credere di ”non essere adatto” al suo nuovo ruolo. In un’occasione Zamir e’ stato costretto a radersi la barba, pratica vietata dalla lettura tradizionalista della religione islamica, in altre costretto a non radersi affatto per poi essere sgridato dall’istruttore. ”Mi sono sentito offeso e in imbarazzo”, dice Zamir al tribunale, ”demoralizzato e avvilito”. Zamir inoltre di esser stato ”degradato” e costretto a ritirarsi a causa del pregiudizio razziale.(Piu’Europa). 
Secondo uno sudio dell’Università di Westminster di Londra, visitare una galleria d’arte è un ottimo antidoto contro ansia e stress specialmente per chi ha un ritmo di vita troppo intenso. Angela Clow, docente di psicologia dell’Università di Westminster, ha condotto un esperimento su un gruppo di lavoratori della City, centro finanziario di Londra, che hanno trascorso un’ora nella Guildhall Art Gallery. Il risultato e’ stato sorprendente: il loro livello di stress – determinato dall’ormone cortisolo – e’ sceso del 45%. Quindi cultura e salute vanno a braccietto
