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FANTASMI ALL’AEREOPORTO DI HEATROW

FANTASMI  ALL’AEREOPORTO DI  HEATROW

 

fantasmi

Di solito associamo le apparizioni di fantasmi ad antiche dimore o a luoghi abbandonati ma bisogna considerare che queste possono essere anche nei luoghi più insospettabili come ad un  aeroporto di Londra. Secondo alcune testimonianze questo luogo ospiterebbe tre spettri e la prima presenza sarebbe stata avvertita da un’impiegata della Pan America. C’è comunque chi dice che si tratterebbe di uno scherzo di un malvivente che circola a Heatrow.
Un secondo spettro sarebbe stato visto in una sala dell’European Terminal ed un terzo sulla pista numero 1: un uomo molto alto con in testa una bombetta.
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La Londra di Virginia Woolf

La Londra di Virginia WoolfLa Londra di Virginia Woolf

(Tratto da Rai Educational)
Due inediti della Woolf – “The London Scene” e “Casa Carlyle” – dipingono luoghi e atmosfere di una Londra perduta alla memoria.
di Francesca Garofoli

Vedo un cerchio…
Vedo una macchia di giallo pallido…
Sento un suono…
Vedo un globo sospeso…
Vedo una nappa rosso cremisi…
Sento qualcosa che scalpita…

L’incipit di Le onde assegna una priorità indiscussa al vedere, e al sentire come prodotto e risultato di quello stesso vedere. Stiamo parlando di una qualità dello sguardo che è presto diventata la fortuna letteraria di Virginia Woolf, nonché l’archetipo di quel particolare tipo di visuale che dovrebbe essere propria di ogni scrittore: un guardare senza fissa dimora, l’inesausto cercare corrispondenze di forme e colori, che pennella la complessità esistenziale di un oggetto. “L’occhio stesso, naturale come una corolla, si dilata e si contrae alternativamente come un cuore”: la penna è quella di Marguerite Yourcenar che, in Pellegrina e straniera, rammenta ciò che più la colpì del suo incontro con la Woolf.

Mi azzarderei quasi a pensare che una scrittrice come Virginia Woolf non sarebbe potuta esistere al di fuori della lingua inglese: l’unica, oltre a quella greca, così ricca di sfumature del guardare. E sebbene i suoi personaggi vibrino di una propria interiorità, come corde appena sfiorate dal vento, è nello spazio a loro circostante che tale interiorità si manifesta: Mrs. Dalloway può dirsi tale perché attorno a lei c’è un universo cosmopolita che si muove, respira, parla a sua immagine e somiglianza.

L’universo della Woolf, e dei suoi personaggi, è Londra. Una Londra fitta di strade e di particolari e ogni particolare corrisponde a uno stato d’animo: ci sono i Docks, romantici e selvaggi, crudeli nella loro enormità; c’è Oxford Street, con i suoi negozi d’occasione e un brulicare di genti e di commerci; ci sono le antiche dimore di grandi nomi – Keats e i Carlyle, tanto per farne alcuni – con la loro ostinata resistenza al tempo; ci sono le abbazie e le cattedrali, ognuna con una propria qualità di luce e ombra; c’è il Parlamento con le sue regole d’altri tempi; ci sono i londinesi, come Mrs. Crowe che “un giorno non sarà più seduta nella sua poltrona vicino al fuoco, ad aspettare le cinque; Maria non andrà più ad aprire la porta; Mr. Graham avrà lasciato il suo posto in Parlamento. Mrs. Crowe sarà morta e Londra… no, Londra continuerà a esistere, ma non sarà mai più la stessa città”.

Vere e proprie pennellate, come quelle distribuite in Casa Carlyle. Esercizi di stile, li hanno chiamati, perché molti degli scritti qui raccolti sono scritti giovanili, quasi appunti o frammenti di luoghi e persone. Alcuni passi verranno ripresi nella maturità, forgiati, cambiati o confermati, all’interno di opere di maggior fama. Ma come si può parlare di esercizi di stile quando ognuna di queste pennellate è di per sé sufficiente a rendere un’atmosfera, un contesto, una storia? La sola descrizione di un salotto basta a raccontarci i più intimi segreti di chi lo abita, e persino di chi lo frequenta.

Ci sono gli oggetti, le persone, le situazioni. C’è la città, le sue vie, le sue case… Apparentemente ogni cosa è scollata dall’altra, ma alla fine è come salire in cima a una collina e guardare giù: “Allora si vede Londra nella sua interezza… Londra affollata, fatta a pezzi e ricomposta, con le sue cupole a sovrastare la città e le sue cattedrali a vigilarla; i suoi comignoli e le sue guglie; le sue gru e i suoi gazometri; e quella fuliggine perenne che né primavera né autunno riescono a spazzare via”.

Virginia Woolf
The London Scene
Snowbooks, 2004
pp. 95, £ 11,99 http://credit-n.ru/offers-credit-card/ren-drive-365-credit-card.html http://credit-n.ru/informacija.html

BALENA DEL TAMIGI IN MUSEO STORIA NATURALE?

BALENA DEL tamigi IN MUSEO STORIA NATURALE
Londra, 23 gen. (Adnkronos/Dpa) – Potrebbe finire in un museo la balena ‘Willy’ che ha richiamato l’attenzione di tutti i principali media dopo che e’ stata vista risalire il tamigi. I resti del cetaceo, lungo 6 metri, morto sabato nonostante i soccorritori avessero tentato il possibile per riportalo in mare, potrebbero essere ora esposti nel Museo di storia naturale della capitale britannica.

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Il Chelsea cerca casa

Stanford BridgeIl Chelsea cerca casa

Il Chelsea di Abramovich afferma ufficialmente di voler solamente ristrutturare il suo attuale impianto portando il numero dei posti a più di 50.000. Le indiscrezioni trapelate parlano invece di un Chelsea che sembra cercare una nuova casa e pare interessato all’acquisto dell’ Earls Court Exhibition Centre (14 ettari ed un nuovo stadio da 65.000 posti, costo 600 milioni di Euro).

La costruzione di un impianto nuovo e più capiente è certamente un’esigenza da soddisfare, considerando anche che la ristrutturazione dell’attuale stadio, lo Stamford Bridge, costerebbe moltissimo e non garantirebbe il risultato sperato. 

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Londra: si regalano staminali ai nuovi nati

StaminaliLondra: si regalano staminali ai nuovi nati

(Tratto dal quotidiano Corriere della Sera)

Staminali in regalo al neonato E’ la nuova moda in Inghilterra. Con 2 mila euro si regala al piccolo la conservazione del proprio cordone ombelicale per 25 anni STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU’ LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO LONDRA – Portafotografie? Medagliette? Magari scarpine di maglia fatte in casa? Tutto «out». Il vero regalo «in» per i neonati inglese è un prezioso set di cellule staminali. Ci si potrebbe immainare anche una scritta del tipo: «Rompere la provetta di caso di necessità» , visto che lo scopo sarebbe quello di fornire il piccolo di uan riserva di cellule per le proprie necessità di salute future. A gestire il business sono le banche private per la conservazione del sangue prelevato dal cordone ombelicale, che stanno spuntando in tutta la Gran Bretagna. E gli affari, al ritmo di 200 kit al mese, vanno assai bene.Il sangue del cordone ombelicale e della placenta contiene cellule staminali simili a quelle contenute nel midollo osseo, dalle quali hanno origine i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine. Pertanto tali cellule potrebbero avere servire per la cura di eventuali, gravi, malattie del sangue, in particolare leucemie, talassemie e linfomi. In futuro poi si ritiene che potranno essere utilizzate per ricostruire tessuti od organi malati, insomma veri e propri pezzi di ricambio per il corpo umano. LA PROCEDURE – La procedura di prelievo è semplice: subito dopo la nascita il cordone ombelicale viene pinzato e reciso e con un ago viene prelevato dalla vena ombelicale il sangue rimasto nel cordone e nella placenta che contiene cellule staminali sufficienti per un trapianto in bambini e adulti fino a un peso di circa 50 chili. Il sangue arriva in una sacca sterile alla banca prescelta dove le cellule staminali vengono separate dal plasma, sottoposte ad un trattamento di congelamento e conservate per 25 anni. Le cellule staminali del cordone ombelicale possono essere impiegate, in caso di compatibilità, anche per trapianti a terzi, particolarmente a membri della stessa famiglia. IN ITALIA – In Italia il procedimento non è possibile. O meglio, non è possibile gestire il cordone ombelicale in forma privata. E’ però possibile, e vale sicuramente la pena farlo, donare «il cordone ombelicale» ad apposite banche pubbliche. In questo modo le cellule vengono classificate a seconda delle loro caratteristiche antigeniche e rimangono a disposizione di chiunque ne abbia bisogno in caso di necessità, qualora sia dimostrata la compatibilità, come avviene per i trapianti di midollo osseo. La prima Banca di sangue del cordone ombelicale italiana – Cordon Blood Bank – è stata fondata a Milano nel 1993. Nel 1995 è stato creato il Grace (Gruppo per la raccolta e Amplificazione delle Cellule Ematopoietiche), una rete internazionale che permette di trovare il donatore grazie a un archivio informatico collegato con i registri di donatori di midollo o di sangue placentare di tutto il mondo. Attualmente sono attive in Italia ben 14 «banche del cordone». Nella sola banca di Milano, che ha sede presso l’Ospedale Maggiore, sono conservate oltre 5mila unità di sangue placentare. Di queste oltre 200 sono state già usate per curare pazienti affetti da varie forme di leucemia. Per avere informazioni su come donare le cellule del cordone ombelicale ci si può rivolgere all’Associazione donatrici di cordone ombelicale (Adisco). 22 gennaio 2006 http://credit-n.ru/offers-zaim/vashi-dengi-zaim.html http://credit-n.ru/offers-credit-card/ren-drive-365-credit-card.html

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