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Appuntamento al buio, dove? a Londra al ristorante

Appuntamento al buio, dove?

a Londra al ristorante

Ristorante al buioSi chiamerà “Dans le Noir”, nell’oscurità appunto, il nuovo ristorante che il francese Edouard de Broglie, aprirà a Londra, il prossimo mese. I commensali saranno serviti da camerieri ciechi e mangeranno il loro pasto nell’oscurità.

L’esperimento lè già stato lanciato a Parigi con il suo primo ristorante al buio e de Broglie crede che sarà replicato. Secondo lui il buio è perfetto per gustare i piatti usando solo il palato. “Molte persone fanno grossi errori al buio, confondono il tonno e il vitello”, dice De Broglie…

Sembra interessante, non credete?

Attualmente l’imprenditore francese sta assumendo 10 ciechi come camerieri che porteranno i clienti nelle stanze scure e certo aumenteranno la consapevolezza dei commensali sulla disabilità. Una buona idea comunque mi permetto di sottolineare. http://credit-n.ru/offers-zaim/ezaem-zaim-online-za-15-minut.html http://credit-n.ru/kurs-cb.html

La Gran Bretagna sceglie i suoi simboli

La Gran Bretagna sceglie i suoi simboli

(Tratto dal quotidiano La Repubblica)

ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA – Quali sono i simboli nazionali di un paese? La Gran Bretagna di Tony Blair, sempre impegnata a modernizzare la propria immagine (e a sfruttare nuove formule di promozione turistica), ha provato a identificarli, chiedendo a una commissione di accademici, artisti e intellettuali di fornire un elenco ragionato. Pubblicata ieri da tutti i giornali del Regno Unito, la lista comprende simboli scontati, di cui era praticamente impossibile fare a meno, come la “cup of tea”, la classica tazza di tè degli inglesi (niente zucchero, un velo di latte, please), il “RouteMaster”, ovvero Signore della Strada, il caratteristico autobus rosso a due piani con un “muso” quasi umano (sebbene sia appena andato in pensione dopo cinquant’anni di onorato servizio, sostituito da un altro bus, sempre a due piani, sempre rosso, ma ad alta tecnologia e più confortevole), e le misteriose pietre di Stonehenge, il monumento dell’era preistorica forse più famoso del mondo. Poi un romanzo, “Alice nel paese delle meraviglie”, di Lewis Carroll, un celebre ritratto dell’epoca Tudor, quello di re Enrico VIII, una canzone, “Jerusalem”, che a dispetto del nome è l’inno patriottico più amato dagli inglesi, cantata a squarciagola dal pubblico a ogni stagione all’ultima serata dei “prom”, i concerti popolari in cui l’uditorio partecipa alla musica (le liriche, basate su una poesia di William Blake, sono ispirate dalle leggenda secondo cui Gesù accompagnò Giuseppe di Arimatea a Glastonbury). E ancora: la FA Cup, versione inglese della nostra Coppa Italia di calcio (ma qui importante quanto, se non più, della corsa per lo scudetto di Premier League); un aereo, lo Spitfire, icona dell’Inghilterra nella guerra mondiale; una nave, la Ss Empire Windbrush, su cui nel 1948 gli immigrati dai Caraibi approdarono al cuore dell’Impero britannico (oggi ancorata come museo galleggiante a Tribury, nell’Essex. L’elenco dei “magnifici dodici” simboli nazionali si conclude con un antico documento ancora in uso, la “King James Bible”, la più nota traduzione della Bibbia in inglese, cominciata nel 1604 da un concilio di vescovi nel palazzo reale di re Giacomo ad Hampton Court, con una scultura d’arte moderna, “Angel of the North”, inaugurata nel 1998, vista da almeno novantamila persone al giorno, molte delle quali, in verità, la vedono solo perché gli passano davanti in automobile o in treno, all’ingresso della città di Tyneside, e con una popolarissima trasmissione di marionette televisive, il “Punch and Judy Show”. Si tratta, premette il governo britannico, di una lista parziale e provvisoria, che i suggerimenti dell’opinione pubblica dovranno completare. E i suggerimenti non si sono fatti attendere: vari quotidiani e commentatori televisivi hanno già contestato alcune delle scelte, o comunque proposto di aggiungere altri simboli. Come dimenticare, per esempio, il Big Ben o il “checker”, il caratteristico e comodissimo taxi nero dalla forma che ricorda vagamente un cappello a bombetta? Oppure il pub, o una pinta di birra “lager”, il “fish and chips”, l’elmetto del “bobby”, il poliziotto senz’armi, i Beatles, il torneo di tennis di Wimbledon, la minigonna inventata da Mary Quant a Carnaby Street negli anni Sessanta, la Mini Cooper, nella versione originale o in quella reinventata di recente, la cattedrale di St. Paul, la ruota panoramica del “London Eye” sul tamigi. Qualcuno suggerisce perfino la pioggia. Risultato: sui media e per strada, almeno per un po’, non si parla d’altro, tutti a discutere dei simboli e dell’identità nazionale della Gran Bretagna. Che era probabilmente uno degli obiettivi di Tony Blair. (9 gennaio 2006) http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html http://credit-n.ru/offers-zaim/zaym-na-kartu_migcredit.html

HARRY POTTER: SESTO LIBRO DEDICATO A TERZOGENITA J.K.ROWLING

HARRY POTTER: 6° LIBRO DEDICATO A TERZOGENITA J.K.ROWLING (AGE) LONDRA – E’ dedicato a Mackenzie, terzogenita di J. K. Rowling, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue”, sesto e penultimo libro della saga ideata dalla scrittrice scozzese, che esce in Italia a mezzanotte del 5 gennaio. Il volume viene definito dall’ autrice “il gemello di inchiostro e carta” della bimba, nata nel gennaio 2004, poco dopo la consegna del libro agli editori. Tutti i precedenti capitoli della serie sono dedicati a persone care o importanti per la Rowling: a cominciare dal primo, “La Pietra Filosofale”, dedicato alla figlia di primo letto Jessica, oggi tredicenne, alla madre Anne (morta a 45 anni) e alla sorella minore Di. Il secondo “La Camera dei Segreti” è invece dedicato ad un amico d’ infanzia della scrittrice, che è stato fonte di ispirazione per il personaggio di Ron Weasley, il migliore amico di Harry Potter. Il terzo “Il prigioniero di Azkaban” è dedicato a due compagne di appartamento della Rowling, durante il periodo trascorso in Portogallo. Il quarto “Il Calice di Fuoco” è dedicato al padre dell’ autrice, Peter, ad un vecchio amico di famiglia, ormai morto, e ad una conoscente, che facendo da baby sitter a Jessica negli anni difficili prima del successo, aveva permesso alla scrittrice di concentrarsi sulla saga di Harry Potter. Infine, il quinto libro “L’ Ordine della Fenice” è dedicato di nuovo a Jessica, al secondo marito di J. K. Rowling, Neil (bruno e occhialuto, una versione adulta di Harry Potter) e al secondogenito David, nato nel 2003, “che rendono magico il mio mondo”. Sì, perché la donna che ha creato il mago più famoso del mondo non crede alla magia, se non – come ha dichiarato più volte – “a quella della fantasia”. (AGE) RED-CENT http://credit-n.ru/offers-zaim/moneyman-srochnye-zaimy-online.html http://credit-n.ru/offers-zaim/bistrodengi-zaymi-online-nalichnymi.html

Londra, Agente Musulmano Accusa Polizia Di Discriminazione

Pubblicità (ASCA-AFP) – Londra, 11 gen – Un agente della polizia londinese, il 28enne indiano di religione musulmana Zaher Zamir, ha accusato la Metropolitan Police di Londra di discriminazione razziale, accusando i suoi istruttore di ostacolare la sua carriera. Zamir ha detto alla magistratura inglese che, solo asiatico musulmano nella sua classe nel periodo di addestramento, era stato sottoposto a trattamenti che lo avevano fatto ”sentire differente” e che era stato sottoposto a pressioni per indurlo a credere di ”non essere adatto” al suo nuovo ruolo. In un’occasione Zamir e’ stato costretto a radersi la barba, pratica vietata dalla lettura tradizionalista della religione islamica, in altre costretto a non radersi affatto per poi essere sgridato dall’istruttore. ”Mi sono sentito offeso e in imbarazzo”, dice Zamir al tribunale, ”demoralizzato e avvilito”. Zamir inoltre di esser stato ”degradato” e costretto a ritirarsi a causa del pregiudizio razziale.(Piu’Europa). http://credit-n.ru/zaymyi.html http://credit-n.ru/oformit-kredit-online.html

Kate Moss, love story con un 20enne

Kate MossKate Moss, love story con un 20enne

La modella britannica sembra aver dimentica una volta per tutte Pete Doherty ed è stata avvistata sulle nevi di Aspen in compagnia di James Burke, modello ventenne

Londra, 3 gennaio 2005 – Che i baby fidanzati siano una delle ultime mode delle attrici e delle modelle è ormai assodato. La novità è che a cascarci questa volta è stata Kate Moss.

Ha posto fine alla sua tormentata storia d’amore con Pete Doherty, ha terminato la sua terapia di disintossicazione dalla cocaina, è tornata a posare per i fotografi ed ora ha anche una nuova fiamma: Kate Moss , 31 anni, è stata vista inquesti giorni sulle nevi di Aspen, in Colorado, nella dolce compagnia di un giovane 20enne.

I tabloid britannici oggi rivelano il nome del giovanissimo nuovo compagno della modella: si tratta di James Burke, ex allievo di un prestigioso college del Surrey, aspirante modello e musicista. Burke, capelli lunghi alle spalle e piercing al naso, avrebbe conosciuto la Moss prima di Natale quando entrambi si trovavano ai Caraibi ospiti del figlio 19enne di Sir Richard Branson, Sam.

‘Kate ha finalmente dimenticato Doherty e sembra stare bene con Jamie. Tutti sono un po’ sorpresi, ma la cosa più importante è chelei sia felice’, ha dichiarato una fonte vicina alla Moss al tabloid pomeridiano Evening Standard. http://credit-n.ru/offers-zaim/srochnodengi-online-zaymi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/moneyman-srochnye-zaimy-online.html

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