Articoli su Londra

Alloggio a Londra Informazioni Corsi di inglese Lavoro Hotel e Ostelli in tutto il mondo Viamundis 

Cosa vedere a Londra (150 luoghi) Impara l'inglese: archivio di oltre 200 mila testi di canzoni 


Il Chelsea esonera Vialli eforse chiama Zola

Il Chelsea esonera Vialli eforse chiama Zola
LONDRA – Settantacinque miliardi spesi nell’ultima campagna acquisti, sei punti in cinque partite e un rapporto con i tifosi in rapido deterioramento: un bilancio troppo negativo anche per il “tranquillo” calcio inglese, un bilancio che costa la panchina del Chelsea a Gianluca Vialli. Lui che lasciò l’Italia cinque anni fa per scappare da un mondo isterico e ormai impazzito, cade vittima di uno dei vizi tipici del pallone tricolore: la caccia all’allenatore. La stagione è appena iniziata e l’ex centravanti deve fare già le valigie. Il pareggio senza gol ottenuto in casa del Newcastle non ha salvato “crapapelata”, che per ora non reagisce e si chiude nella sua villa londinese lontano dai microfoni dei giornalisti.

Un addio all’italiana in salsa inglese, con il primo annuncio che arriva sull’edizione mattutina del Sun: “Vialli sarà licenziato e al suo posto arriverà Gianfranco Zola”. Titolo cubitale in prima pagina e pioggia di servizi all’interno con tanto di scheda sul precedente cambio della guardia ai Blues, quando l’ormai ex tecnico prese il posto di Ruud Gullit e assunse il ruolo di allenatore-giocatore.

Secca la smentita del Chelsea: “Sono tutte stupidaggini”. Poi in serata la notizia viene rilanciata da Sky News e la società inglese non può più nascondersi e per voce del vice di Vialli, Gwyn Williams, conferma l’indiscrezione di Pulcinella: “Il contratto tra il Chelsea e Vialli è stato rotto. Io ho solo smentito che arrivava Zola”. Un modo elegante per cercare di dribblare la verità, che però arriva alla prima domanda: “Mi chiedete se è stato licenziato o se si è dimesso? E’ stato licenziato”.

Laconico. E ancora più laconico Gianluca Vialli che per ora non parla. “Cosa volete che pensi”: rivela un suo amico. Solo domenica sera aveva ringraziato i suoi giocatori per la bella prestazione sfoderata contro il Newcastle. “Una partita convincente”: secondo lui. “Un brodino”: secondo i tifosi e la critica, ormai schierati apertamente contro l’allenatore italiano. Mai troppo amato per i suoi gusti calcistici esterofili, che lo hanno portato a costruire un Chelsea praticamente senza giocatori inglesi. “Uno che ha fatto spendere alla propria società 24 milioni di sterline dovrebbe essere protagonista in campionato”: è l’accusa diventata condanna.

Senza appello. Senza attenuanti. E poco importa se in due stagioni Vialli aveva portato nelle vetrine del club una Fa Cup, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, una Coppa di Lega e solo un mese fa il Charity Shield contro il Manchester United. Un buon bottino, ma orfano del figlio prediletto: lo scudetto e così i successi non hanno salvato Vialli dalla prima, vera crisi da quando è su quella panchina. Ora, nonostante le smentite, potrebbe toccare davvero a Gianfranco Zola prendere il suo posto. E magari lui, farà un pensierino alle tante offerte che gli erano arrivate in estate dall’Italia. Tanto poi da questa o da quella parte della Manica il calcio è pazzo uguale.

(12 settembre 2000)
  http://credit-n.ru/offers-zaim/joymoney-srochnye-online-zaymi.html http://credit-n.ru/kredity-online-blog-single.html

Harry Potter ha trovato un volto sarebbe Gabriel Thomson

 Harry Potter ha trovato un volto. Sembra che la ricerca per uno dei ruoli cinematografici più discussi e acclamati degli ultimi anni sia finalmente terminata: il ragazzo-stregone è stato trovato. Secondo le indiscrezioni del sito di appassionati del grande schermo “Ain’t it cool news”, riprese oggi da molti giornali americani e inglesi, l’attore tredicenne Gabriel Thomson sarebbe stato selezionato tra centinaia di giovani promesse per interpretare l’occhialuto stregone nella versione cinematografica del best seller di Joanne K.Rowling. Ma l’annuncio ufficiale verrà dato solo lunedì prossimo.

“Sono molto fiducioso che l’informazione sia corretta – ha detto Harry Knowles, responsabile del sito che ha lanciato la notizia – anche se non posso esserne sicuro al 100 per cento. Il nome è stato fornito da una fonte confidenziale della Warner Bros che già in passato mi ha dato informazioni accurate”. E l’indiscrezione sarebbe avvalorata dal fatto che la stessa autrice volesse fin dall’inizio un bambino inglese per interpretare Harry. Stephen Spielberg, infatti, secondo alcuni pettegolezzi, avrebbe abbandonato il progetto del film dopo i molti scontri avuti con la Rowling che non gli permetteva di ingaggiare un giovane attore americano per la parte.

Gabriel Thomson, nato a Londra ed esperto di videogiochi, ha al suo attivo una parte in un adattamento della “Bbc” del romanzo di Charles Dickens “Grandi speranze” assieme a Charlotte Rampling. Poi è stato Pinocchio nel film tv inglese “The new adventures of Pinocchio” e in quello per il cinema di prossima uscita “Enemy at the gate” con Jude Law. Dovrebbe iniziare a recitare, diretto da da Chris Columbus (già regista di “Mamma ho perso l’aereo”, “Mrs.Doubtfire” e “L’uomo bicentenario”), tra settembre ottobre quando inizieranno le riprese del film. L’uscita negli Stati Uniti è prevista per l’estate 2001 e la Warner Bros si è già assicurata i diritti degli altri tre libri scritti dall’autrice scozzese Joanne K.Rowling.

(19 agosto 2000) http://credit-n.ru/offers-zaim/lime-zaim-zaymi-online.html http://credit-n.ru/zaymi-na-kartu-blog-single.html

Vialli ha nostalgia dell'Italia

Vialli ha nostalgia dell’Italia

GIUSEPPE CALABRESE    (La Repubblica)
LONDRA – La testa pelata di Gianluca Vialli è un bagliore in mezzo al prato verde dell’Imperial College. E’ il giorno della presentazione di Panucci, ma il capo è sotto accusa. Mercato eccessivo, troppi soldi spesi e, soprattutto, troppi stranieri. Il capo è in mezzo al campo, i giornalisti lo aspettano. Lo bombardano di domande e accuse. I muscoli della faccia di Vialli restano impassibili. Ascolta. Risponde: “Abbiamo speso ventiquattro milioni di sterline e ne abbiamo ricavati quindici dalle cessioni. Lo sbilancio è solo di nove milioni”. Che in Italia sarebbero poco meno di trenta miliardi. Sciocchezze, eppure qui sono pronti a montarci sopra un caso. E tra l’altro il mercato non è ancora chiuso, se la Lazio molla Zenden, il Chelsea è pronto a fare un’offerta. “Altra mentalità – spiega Vialli – Io sono molto contento della squadra che abbiamo fatto, il nostro obiettivo è vincere il campionato”. E poi chissà, magari tornare in Italia. Il contratto di Vialli scade a giugno e l’avventura in Premiership potrebbe anche essere finita. “Quando sono venuto a Londra dissi che mi serviva un periodo di apprendistato prima di allenare in Italia perchè il nostro campionato è il più difficile di tutti – continua Vialli – E ora mi chiedo se sono pronto. Forse sì, credo di essere pronto. Anche se è presto per pensarci, però l’Italia è una possibilità. Fra due o tre mesi deciderò”. Già, perchè prima c’è il campionato.

Domani affronta in Supercoppa inglese il Manchester a Wembley, poi sabato l’esordio con il West Ham. Intanto pensa all’Italia: “Roma e Lazio sono un gradino sopra le altre, però mi sembra che il campionato si sia livellato. Sarà una bella lotta”. Si è preso anche Panucci, neppure questo è piaciuto agli inglesi. “Avevamo la possibilità di prendere in prestito un giocatore che ha grande esperienza internazionale e ha vinto tutto. Non ce lo siamo lasciati scappare. Tutto il resto sono solo chiacchiere”. Anche Panucci ha l’Italia dentro. L’Italia lo ha fatto emigrare per la seconda volta e lui non vede l’ora di tornare. “Non è vero che per me nel calcio italiano non c’era più posto. Si è parlato del Milan e se aspettavo ancora magari andavo alla Roma. Le possibilità c’erano ma ho fatto una scelta di vita. Sono venuto qui per recuperare un po’ di tranquillità”. E quel posto in nazionale che Lippi gli ha fatto perdere. “Lasciamo stare Lippi, di lui non voglio parlare. Mi ha fatto perdere gli Europei, ma ora basta. La vita è fatta così. Certo se non giochi mai, è difficile andare in nazionale. Non so che idee abbia Trapattoni ma farò di tutto per farmi notare. Voglio andare ai Mondiali, mi piacerebbe. Spero che il Chelsea mi dia una mano”. Domani non gioca, la condizione è quella che è e poi manca ancora il transfer, che arriverà la prossima settimana. Per l’esordio in campionato, però, ci sarà. Quando Vialli lo ha chiamato, un mese fa, Panucci aveva già dato la sua parola a Capello. A Capello, non alla Roma, ci tiene a precisarlo. “Sì, avevo parlato con Capello e gli avevo dato la mia parola. Ma la trattativa è andata troppo avanti così ho richiamato Vialli e in due giorni ci siamo messi d’accordo. Credo che sarà un’esperienza importante. E fra un anno decido, se non mi sono trovato bene torno in Italia”.

Panucci insomma resta al Chelsea fino a giugno, poi si vedrà. La società inglese può riscattarlo per quindici miliardi. “Il calcio inglese mi piace, ho parlato con Vialli e mi ha detto come vanno le cose qui. Il mio ruolo? Terzino destro, ho sempre fatto quello”. A marzo diventerà papà, la sua fidanzata Isabell è incinta. “Il prossimo anno mi porterà un figlio e spero anche lo scudetto”. Tutti lo cercano qui su questo immenso prato verde dove Vialli costruisce i sogni del Chelsea. Lontano, dall’altra parte del campo, Zola palleggia da solo davanti a una porta vuota. Voleva tornare in Italia, magari a Napoli, invece è rimasto. E’ dovuto rimanere. “Aveva dei problemi familiari, ma ora è tutto risolto” spiega Vialli. Ma non è così. Si capisce dallo sguardo di Zola e da quella sua voglia di parlare. Ma non può. “Scusami ma non posso proprio dire niente. Il Napoli? No, soprattutto di quello non posso parlare. Scusami, però credimi non è colpa mia”. Eh già, mica tutti i sogni si avverano subito. Ci vuole pazienza. Vialli potrebbe tornare in Italia a giugno, Panucci forse vincerà il suo scudetto e magari anche Zola l’anno prossimo potrà giocare di nuovo in Italia. Chissà.

(12 agosto 2000)
  http://credit-n.ru/zaymyi.html http://credit-n.ru/offers-zaim/ekapusta-besplatniy-zaim.html

Ero quasi senza soldi poi è arrivato Harry Potter

Ero quasi senza soldi poi è arrivato Harry PotterLe storie del magico ragazzino scritte in un caffé
di Edimburgo con accanto il passeggino della figlia

  

——————————————————————————–
 E’ la regina dei libri per bambini. In soli tre anni con le storie di Harry Potter ha conquistato il cuore dei piccoli e le copertine dei giornali di tutto il mondo. Pochi giorni fa c’è stato il lancio del suo quarto libro Harry Potter and the Goblet of Fire e sulle sue storie a Hollywood c’è un film in lavorazione. Joanne Kathleen Rowling, la scrittrice scozzese per 98 settimane nella classifica dei best seller del “New York Times” intervistata per il “Venerdì” di Repubblica che domani sarà in edicola, confessa: “Depressione e povertà sono state le molle del mio successo”.

I libri su Harry Potter hanno venduto, oggi, oltre 30 milioni di copie e sono stati tradotti in 31 lingue, ma lei, nel 1993, era soltanto una madre separata e senza soldi con alle spalle un matrimonio fallito. Scriveva le sue magiche storie in un caffè di Edimburgo, mentre Jessica, la figlia, dormiva nel passeggino. Ma l’essere stata disperata e a corto di denaro sono stati per lei fattori determinanti.

Riesce a credere a quello che le è accaduto? Si sveglia mai pensando che non può essere vero? “Quasi Ogni mattina. A questo successo proprio non potevo crederci. Ora poi ho più soldi di quanto avrei mai sognato. Ho convissuto per molto tempo con la preoccupazione per il denaro come se fosse una persona che abitava con me e ora ho smesso di preoccuparmi”.

J.K. Rowling è nata a Chipping Sodbury nel luglio del 1965. Il padre era apprendista motorista alla Rolls-Royce, dove lavorava su motori d’aereo; la madre era in parte francese e in parte scozzese. Joanne e la famiglia vissero a Yate, nei dintorni di Bristol, e poi a Winterbourne, ed è proprio lì che si trovò ad abitare a quattro porte di distanza dai Potter.

Joanne ha preso dei frammenti del proprio passato e li ha trasferiti su Harry e sui suoi amici, Hermione e Ron. Così trascorre molto tempo nel mondo di Harry, e anche quello è reale per lei. Ogni personaggio ha un albero genealogico, una psiche, persino esigenze alimentari. È lei che comanda, è quindi conosce il loro futuro, ma non lascia trapelare molto.

È lei che ha avuto l’idea di un Harry Potter a puntate, sapendo fin dal principio che ci sarebbero stati sette libri (uno per ogni anno da lui passato in collegio), e che ha scritto anni fa il capitolo finale del settimo libro. Lo ha tenuto in giro per casa per un mucchio di tempo prima di rendersi conto che avrebbe dovuto essere messo al sicuro. Dove, in una banca? “No, un posto più sicuro”.

Oggi la sua vita quotidiana, come lei la definisce, non ha niente di affascinante. Accompagna Jessica a scuola e passa la mattinata a casa a occuparsi delle “800 cose che capitano”. Soprattutto riceve un numero impressionante di lettere dai bambini e risponde a tutti quanti. Poi, nel pomeriggio, va in un caffè a scrivere – “Lavorare a casa è opprimente”, spiega – e la sera torna a occuparsi della bimba e degli animali. Il futuro? “Il problema è se la gente continuerà a interessarsi a me quando avrò finito di scrivere – dice – Fino a quando il settimo libro non sarà terminato, la mia attenzione deve andare tutta a Harry Potter[bb].

(20 luglio 2000)
  http://credit-n.ru/offers-zaim/otlnal-microzaimi.html http://credit-n.ru/microzaymi-blog-single.html

Va alla Mattel il businness dei giochi di Harry Potter

Va alla Mattel il businness dei giochi di Harry Potter
 NEW YORK – Va all’azienda “madre” di Barbie e Big Jim il grande business del mago che fa impazzire i bimbi di tutto il mondo. Sarà infatti la Mattel a produrre i giocattoli della serie di Harry Potter, il best seller della scrittrice britannica Joanne K.Rowling da mesi in cima alle classifiche di vendita degli Usa.

Da due dei tre libri finora usciti sul bambino con la saetta sulla fronte che studia alla scuola di magia di Hogwarts (in Italia i libri delle storie di Harry sono editi da Salani), il regista Steven Spielberg farà un film. La serie è stata pubblicata in 115 paesi e in 28 lingue. Dei primi titoli se ne sono venduti oltre 18,4 milioni nei soli Stati Uniti e ne sono programmati altri quattro. Di recente, la “mamma” di Harry Potter ha vinto l’Oscar della letteratura, battendo un avversario come Stephen King.

Per mesi si erano rincorse le voci sulla vendita dei diritti per i giocattoli da parte della Warner Bros Worldwide Consumer Products (divisione della Time Warner Inc.) e ora è arrivato l’annuncio, anche se le due compagnie non hanno fornito alcun dettaglio sui giochi, limitandosi a confermare che ci saranno bambole, giochi da tavolo e hi-tech games. Di certo, sarà un grande business, così come Harry è un affare anche sulla Rete, dove proliferano i siti a lui dedicati, assieme a chats, newsgroup e servizi di e-commerce.

(11 febbraio 2000)
  http://credit-n.ru/business-kredit.html http://credit-n.ru/offers-zaim/fastmoney-srochnyi-zaim-na-kartu.html

« Pagina precedentePagina successiva »